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Crisi finanziaria, c’è chi si trova costretto a rubare per fame

17 nov 2008
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“Non mangio carne da 5 mesi” si è giustificata così una ragazza incinta sorpresa a rubare bistecche in un supermercato. Il suo contratto part-time non le permetteva, letteralmente, di alimentarsi. Si parla spesso di crisi dell’economica di carta, della tecnofinanza, ma gli effetti sono terribilmente reali.
Si trovano casi di tutti i generi, in Italia, in questi ultimi tempi. Dalla coppia che ruba per comprare i vestiti alla figlia neonata, al pensionato costretto a chiedere l’elemosina dopo essersi spezzato la schiena in fabbrica per 30 anni. Si ritorna a pratiche dimenticate da secoli come il baratto. Un’azienda piemontese ha lanciato proprio in questi giorni un network per consentire alle imprese di scambiarsi i servizi senza attingere alla liquidità, e c’è un medico di Salerno che chiede cibo in cambio delle proprie prestazioni.
I numeri, poi, sono impietosi: secondo un recente sondaggio il 60% degli italiani, negli ultimi 12 mesi, ha modificato le proprie abitudini alimentari, a causa del caro-prezzi. Il consumo della carne e del pane è sceso di oltre il 20%. In tanti stanno rinunciando alla colazione al bar o alla cena al ristorante con la famiglia.

Gianmarco Morosini

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