Crisi: un salto indietro di 10 anni

Un salto indietro di 10 anni è quello che accadrà nel 2010 alla ricchezza degli italiani per effetto delle crisi economica. L’allarme arriva dal Rapporto sul Terziario di Confcommercio appena pubblicato: Si legge che, se non si considerano le variazioni di popolazione residente, l'anno prossimo il prodotto lordo pro-capite sarà inferiore a quello del 2001. Non va meglio per i consumi nonostante la costante frenata dell'inflazione che ha fatto ipotizzare una possibile spinta agli acquisti e all'economia. Perdura invece e si approfondisce la tendenza negativa della spesa reale per i consumi durante il 2009, spiega Confcommercio. Prevista una contrazione dell'1,4% per l'anno in corso, dopo il calo dello 0,9% del 2008. Solo nel 2010 si vedrà una reazione relativamente vivace, per gli standard italiani, con un positivo, seppur timido, 0,4%. Ma è il dato del Prodotto Interno Lordo, PIL, a preoccupare di più. Per il 2009 è previsto a meno 3,9%, ma potrebbe, avverte Confcommercio, subire nuove revisioni al ribasso. Secondo il rapporto l'Italia, con le sue banche meno esposte ai titoli tossici, il suo stato sociale e solidale che non lascia indietro nessuno e con le sue famiglie poco indebitate, alla fine della crisi si posizionerà peggio dei Paesi responsabili della finanza creativa e dei titoli tossici.
Myriam Simoncini

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