La Csu chiede il recupero di 16 milioni di euro di contributi non versati dai datori di lavoro

Bene la legge di iniziativa popolare per il recupero dei crediti monofase ma la Csu chiede di includere nel provvedimento anche l'ingente somma dei contributi previdenziali Iss non versati dai datori di lavoro.

16 milioni di euro: a tanto ammonta il credito maturato dall'Istituto Sicurezza Sociale, per i contributi non versati dai datori di lavoro per i propri dipendenti. La Centrale Sindacale Unitaria, pur vedendo con favore la legge di iniziativa popolare per il recupero dei crediti monofase, auspica, dunque, che vengano inclusi nel provvedimento anche i crediti Iss per i contributi non versati. Richiesto, pertanto, un incontro ai gruppi consiliari e al Comitato promotore della legge di iniziativa popolare, per poter esporre le proprie proposte, prima del passaggio in commissione consiliare e alla seconda lettura.
Molti lavoratori non sono a conoscenza del fatto che la loro azienda non abbia versato i contributi e la Csu pensa che debba essere l'Iss ad informarli direttamente. Inoltre l'azione penale, nei confronti degli amministratori inadempienti – per la Csu – dovrebbe essere avviata d'ufficio. Così come dovrebbero essere snellite le procedure per il recupero degli stipendi non pagati. Una situazione – osserva la Centrale Sindacale Unitaria – che alimenta una sensazione d'impunità da parte di chi non rispetta le regole, incrementando quindi il fenomeno.

l.s.

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