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La CSU critica il progetto di riforma del ISS

22 lug 2004
La CSU critica il progetto di riforma del ISS
Il sindacato boccia il progetto di riforma dell’Istituto per la sicurezza sociale e lo fa in modo netto, inequivocabile. “Un deciso passo indietro – denuncia la segreteria della Centrale sindacale unitaria – rispetto al modello creato dalla legge istitutiva dell’ISS del 1955”. Ciò che il sindacato condanna maggiormente è la proposta di affidare i poteri gestionali e di spesa dell’Istituto, ad un comitato ristretto di manager: 3 o 4 professionisti, che – secondo la CSU – si troverebbero ad amministrare ogni anno 60 milioni di euro provenienti dal bilancio dello Stato. Per gli autori del progetto di riforma ciò dovrebbe favorire l’operatività e la governabilità del sistema sanitario, di tutt’altro avviso il sindacato. “Questa proposta di riorganizzazione verticistica dell’ISS – si legge in un comunicato – esclude le organizzazioni sociali da ogni partecipazione democratica; la presenza del sindacato – continua la nota - è prevista in due consulte – una per la sanità, una per la previdenza - che partecipano marginalmente alla vita del’ISS e solo con funzioni consultive e su decisioni già prese”. L’obiettivo della CSU è che si arrivi ad una riforma che indichi i livelli di assistenza, i tempi e le modalità di erogazione dei servizi, attraverso un preciso piano sanitario nazionale. “Nessuno ha mai inteso sottrarre al sindacato quello che è il suo compito fondamentale di controllo – replica il segretario di stato alla sanità Massimo Rossini. Altra cosa dev’essere la gestione. La riforma – aggiunge – è perfettmante in linea con la filosofia della legge del 1955 e nel rispetto assoluto della sanità pubblica.

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