Csu: "Equità fiscale, la grande incompiuta"

Disattese le aspettative di equità fiscale, delusione per le mancate politiche del governo per la lotta ad elusione ed evasione. La CSU porta i dati, a conforto dei uno dei motivi madre della mobilitazione, partendo dalla riforma del 2013: “La grande incompiuta” - dicono - rispetto alla quale ad aumentare in maniera significativa è stata solo la contribuzione di dipendenti (+25%) e pensionati (+100%).
Un terzo (28%) delle società dichiarano redditi da 0 a 20mila euro; neppure una su quattro (22%) ha redditi superiori a 30mila euro. Valori superiori alla media sono solo per le attività manifatturiere, settore trainante dell'economia.
Liberi professionisti: passano da un imponibile medio di 28mila euro nel 2013 a 41mila nel 2016, poco più di quanto dichiarano i lavoratori dipendenti e con ancora 211 autonomi su 660 con redditi al di sotto di 15mila euro.
Artigiani e commercianti: da un reddito medio di 21mila euro nel 2013 arrivano a 26mila nel 2016, ancora ben inferiore alla media dichiarata dai dipendenti.
E su 985 operatori economici, 400 (il 40%) dichiarano meno di 15mila euro.
Chiara la lettura di fondo: “i redditi medi delle imprese sono vicini a quelli del periodo pre-crisi quando l'economia sammarinese andava a gonfie vele e questo non può essere un pretesto oggi per giustificarne il basso gettito”. E torna la richiesta al Governo: “senza aspettare la creazione del corpo di Polizia Tributaria, sollecita una azione constante ed efficace di controlli fiscali

AS

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