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La CSU sulla Finanziaria: "Costerà mille euro in più di tasse ai frontalieri"

23 dic 2010
San Marino - La CSU sulla Finanziaria: "Costerà mille euro in più di tasse ai frontalieri"
San Marino - La CSU sulla Finanziaria: "Costerà mille euro in più di tasse ai frontalieri"
Hanno appena firmato l’accordo con il Governo sul fiscal drag, che mette le buste paga e le pensioni al riparo dall’inflazione, nella tassazione. I Segretari delle due confederazioni sindacali, esprimono soddisfazione ma al tempo stesso si rammaricano per quell’emendamento della Finanziaria che per la prima volta esclude da questo istituto i lavoratori frontalieri. “La Finanziaria 2011 costerà mille euro in più di tasse ai frontalieri”. Lo affermano le organizzazioni sindacali che criticano l’esecutivo per l’esclusione dalla detrazione fiscale. “Una discriminazione – dicono – inaccettabile e indegna”. In pratica si scaricano sulle spalle dei 6mila lavoratori frontalieri circa 12 milioni di euro del deficit pubblico. Non usano mezzi termini Giuliano Tamagnini e Marco Tura che ritengono si tratti di “un vero e proprio salasso economico, frutto di una Legge Finanziaria – aggiungono - la cui filosofia portante è quella di essere forte con i deboli e debole con i forti”. Per la Centrale Sindacale Unitaria l’impatto economico sarà pesante: “Un reddito medio di 25mila euro viene ulteriormente decurtato di mille euro all’anno e più il reddito si abbassa e più si abbassa il recupero delle imposte pagate a San Marino”. Ritengono che la Finanziaria abbia penalizzato i lavoratori dipendenti e salvato invece le lobby finanziarie, immobiliari e imprenditoriali, le ampie sacche di evasione ed elusione dei ceti professionali. Lamentano una disparità di trattamento, nel mondo del lavoro, che solleva pesanti dubbi di costituzionalità. Citano un recente ordine del giorno della Regione Emilia Romagna, in cui la diversa tassazione riservata ai frontalieri viene considerata una discriminazione che pesa nei rapporti con San Marino. Annunciano la volontà di ricorrere anche agli organismi internazionali per verificare la legittimità del provvedimento che, a loro giudizio, “non garantisce a chi lavora i più elementari principi di parità e equità ”.

Sergio Barducci

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