CSU, rappresentatività: "Proposte non antidemocratiche, ma per l'unità dei lavoratori"
La CSU ne dettaglia i punti fondamentali, ma su tutto ne ribadisce gli obiettivi: “Per scongiurare il perpetrarsi di più contratti; dare certezza delle norme che regolano le condizioni di lavoro”. Torna così a rinfocolare la polemica su tema davvero caldo, rispondendo alle contestazioni mosse dal terzo sindacato e dalle associazioni di categoria: “Proposte affatto antidemocratiche – per la Federazione Industria della CSU – e che, anzi, tendono a rafforzare l'unità dei lavoratori ed evitare disparità di trattamento fra piccole e grandi aziende”. Con parole dure, entra nel merito: “Non è un caso che tali proposte siano contestate da USL, OSLA, USC e USOT che “prediligono la frammentazione del mondo del lavoro, attraverso la contrattazione aziendale e azzerando il principio di obbligatorietà nell'applicazione dei contratti da parte di tutte le aziende. Le associazioni – dice la CSU – per avere mano libera nella stipula di contratti peggiorativi; l'USL – prosegue – per obbligare i lavoratori ad iscriversi per avere un sostegno e tentare di ridurre il danno”.
“Sistemi di questo genere ne esistono – motiva, appellandosi alle peculiarità di San Marino – ma non in uno Stato delle nostre dimensioni, che dovrebbe fare della coesione sociale il proprio tratto distintivo”.