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Csu: al vaglio la posizione da prendere sui referendum del 16 marzo

3 gen 2008
Csu: al vaglio la posizione da prendere sui referendum del 16 marzo
Si vota il 16 marzo per abolire i lavori interinali e i contratti di collaborazione a progetto previsti dalla riforma del lavoro, la cosiddetta legge Andreoli, ma anche per reintrodurre la scala mobile, ossia il meccanismo automatico che difenda le retribuzioni dei lavoratori dipendenti dall’inflazione. Il referendum che interessa più da vicino la politica è quello che mira a ridurre le preferenze da tre ad una sola. I primi tre riguardano soprattutto il sindacato, che infatti già dalla prossima settimana si incontrerà a livello unitario per decidere quale posizione assumere ufficialmente. L’orientamento però è l’astensione, ossia invitare i lavoratori a non recarsi proprio alle urne.
Il dibattito interno è comunque assai acceso, non tutti la pensano alla stessa maniera, c’è anche chi vorrebbe andare al voto per dire chiaramente no. Ma anche l’astensione è un modo per far sì che il referendum non passi per non sopraggiunto raggiungimento del quorum, già di per sé piuttosto alto. Non si sbilancia Marco Beccari, segretario generale della Cdls, che aspetta le riunioni della prossima settimana, mentre Giovanni Ghiotti, segretario Csdl, ricorda le posizioni già assunte dalle due confederazioni: “Eliminare quei due articoli non vuol dire eliminare la precarietà, inoltre si vanificherebbe la lotta contrattuale e le battaglie del 2005, con oltre 90 ore di sciopero. Gli articoli che ora i comitati promotori vogliono abolire hanno ridotto da 450 a 120 il numero dei lavoratori assunti con contratti interinali: forme di lavoro prima fuorilegge ora sono comunque regolamentate. E per quanto riguarda la scala mobile – conclude – si tornerebbe al passato, poiché oggi sono i lavoratori protagonisti della contrattazione, con la richiesta di aumenti superiori all’inflazione”.

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