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Dalla CSU la controproposta alla riforma del lavoro

2 feb 2005
Dalla CSU la controproposta alla riforma del lavoro
'La flessibilità non deve diventare precarietà ed il concetto di fondo non può essere occupabilità purché sia'. La Csu è sempre critica nei confronti della proposta di riforma del mercato del lavoro presentato dal Governo ed avanza le sue controproposte, che spera di discutere al più presto con l’Esecutivo, per evitare ciò che, oggi, sembra quasi inevitabile, ossia lo sciopero.
San Marino, hanno sottolineato le organizzazioni sindacali, non combatte contro le grosse cifre della disoccupazione come avviene in altri Paesi europei, ma il problema è la precarietà dei rapporti di lavoro e il rischio di veder azzerati i risultati faticosamente raggiunti col rinnovo contrattuale di industria e artigianato del 2002 e che invece doveva essere il punto di partenza. Per Csdl e Cdls, la regola deve essere l’assunzione a tempo indeterminato, e non l’eccezione, e i lavori cosiddetti atipici hanno bisogno di regole certe e di chiarezza. Solo se il confronto riprenderà da queste basi si potrà continuare a parlare.
Altra nota dolente, la riforma delle pensioni, che il sindacato non ha ancora concertato col Governo, mentre è di pochi giorni fa l’approvazione di un ordine del giorno in materia in Consiglio Grande e Generale.
Il Governo ha assicurato alle organizzazioni sindacali di voler verificare con attenzione in che misura la proposta di riforma si discosti dall’ultimo rinnovo contrattuale, e lì intervenire. Il Segretario al Lavoro Paride Andreoli parla di posizioni oggi assai lontane, ma il confronto, assicura, riprenderà, e prima dell’attivo dei quadri del 21 febbraio.

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