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Dalla Monofase all'IGC: il gettito deve restare di circa 60 milioni di euro

31 lug 2014
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Dalla Monofase all'IGC: il gettito deve restare di circa 60 milioni di euro - Primi commenti, dopo l'illustrazione delle linee guida sull'introduzione dell'Igc – l'Iva sammarines...
Primi commenti, dopo l'illustrazione delle linee guida sull'introduzione dell'Igc – l'Iva sammarinese – e l'addio alla monofase. Si attende la stesura di un articolato prima di valutazioni approfondite. L'Unione Sammarinese Commercianti chiede grande gradualità nel passaggio da un sistema all'altro.


In ballo ci sono i circa 60-65 milioni di euro di saldo attivo e gettito nelle casse dello stato della monofase e la dinamica dei prezzi. L'obiettivo, con l'introduzione dell' Igc, l'imposta generale sui consumi, è il mantenimento di un'entrata analoga senza ingenerare una deriva inflazionistica, tutta sammarinese.
Carlo Lonfernini, presidente dell'Unione Sammarinese Commercianti, ritiene che un cambio di sistema repentino sarebbe uno choc negativo sia per gli operatori che per la finanza pubblica. Auspica quindi un passaggio graduale. Molto – osserva – dipenderà dalle aliquote.
Dello stesso avviso Emanuele D'Amelio, coordinatore Usot, associazione che sta effettuando uno studio sul possibile impatto della Igc in attesa del confronto annunciato dalla segreteria alle finanze.
Il vicepresidente Osla Sandro Pavesi ricorda che la sua organizzazione è favorevole da tempo“all'Iva sammarinese” soprattutto se combinata con il “potenziamento” della Smac. Ma prima di qualsiasi commento attende un articolato, memore di quanto accaduto con l'Igr e delle differenze rispetto alle prime linee guida.
Il segretario dell'Anis Carlo Giorgi saluta con favore l'arrivo dell'Igc, che definisce un intervento di “democrazia tributaria” “E' un cambio strutturale necessario per evitare l'incertezza e la maggior burocrazia legata alla monofase. Inoltre è coerente con il percorso di avvicinamento all'Unione Europea”.
Gli artigiani, osserva il segretario dell'Unas Pio Ugolini, valuteranno la riforma il base alle aliquote e alla durata della fase transitoria. In ballo ci sono sia il rischio inflazione, sia la competività delle imprese.
Per Donatella Zanotti, presidente dello Sportello Consumatori della Csdl la principale preoccupazione è che questa operazione non provochi ulteriori e ingiustificati aumenti dei prezzi. “Già oggi - dichiara - San Marino vanta, con la monofase, un differenziale fiscale di almeno cinque punti rispetto all'Italia, ma questo fino ad ora non ha determinato prezzi più bassi, anzi, tutt'altro”.
Gianluigi Giardinieri, dell'Asdico Cdls, attende di capire meglio i dettagli e le differenze rispetto all'Iva italiana che non si è dimostrata efficace contro l'evasione. L'importante, dichiara, è che il peso della riforma non ricada totalmente sulle spalle dei consumatori, serve quindi un attento controllo dei prezzi.

Luca Salvatori

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