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Dirigenza medica: l'Usl rimarca i limiti della legge, “evidenti – dicono – sin dalle prime applicazioni”

10 set 2019
Sede USL

“Una normativa troppo frettolosa”. La legge sulla dirigenza medica presenta per l'Unione Sammarinese Lavoratori diversi “punti oscuri”, limiti che – ritiene la Federazione Pubblico Impiego - sarebbe stato opportuno prevedere ben prima della sua emanazione, in modo da potervi porre rimedio. “Non ci stupiamo quindi – insistono - che oggi diversi professionisti lamentino delle disparità”. Innanzitutto l'eccessivo utilizzo dell'indennità in busta paga: “voce retributiva oramai inadeguata. “La nuova legge – fa sapere il sindacato - ha ripreso la medesima impostazione mantenendo le stesse criticità che avrebbe dovuto invece sanare”.

Inoltre, l'eliminazione degli scatti di anzianità: “in questo modo – obietta il sindacato - è stato tolto il riconoscimento di quel corrispettivo nato per dare adeguato valore all’esperienza maturata”. Per il Segretario Giorgia Giacomini “la strada più corretta sarebbe stata quella di trattare gli argomenti di natura contrattuale, quali ad esempio formazione, retribuzioni, orario di lavoro, e così via in un accordo con le organizzazioni sindacali. Di qui, considerato anche il prolungarsi dei tempi per l’emanazione del nuovo Atto Organizzativo, la richiesta di apertura immediata di un confronto con le parti sociali.


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