Dopo lo storico accordo tra Italia e Svizzera, anche il Liechtenstein dice addio al segreto bancario

A distanza di pochi giorni dall'accordo tra Italia e Svizzera, è toccato ieri al Liechtenstein dire addio al segreto bancario. Il ministro dell'Economia italiano Pier Carlo Padoan ha infatti siglato con il primo ministro del piccolo stato europeo – ma ritenuto da diverse parti grande paradiso fiscale - l'accordo per uno scambio di informazioni secondo lo standard OCSE del Modello di Tax Information Exchange Agreement. Dopo San Marino e la Svizzera, anche il Liechtenstein sarà quindi cancellato dalla black list italiana dei Paesi a regime fiscale privilegiato per finire nella lista bianca ai fini della voluntary disclosure. Lo scambio di informazioni – applicato dapprima su richiesta - con reciproco impegno diventerà automatico dal 2017. Sotto la pressione internazionale sempre più forte del G20 e dell'OCSE, sempre più Stati con una forte industria finanziaria e rischio ambientale basso – come ricorda il Sole 24 Ore - scelgono di uscire dalla black list, aderendo allo scambio dei dati e ponendo fine al segreto bancario. Rendendo così sempre più dura la vita degli evasori cronici che portano o tengono soldi all'estero: costretti a rifugiarsi in in Paesi sempre più lontani – dall'Ecuador al Libano - e soprattutto ad elevatissimo rischio, con il pericolo di perdere l'intero capitale. Un risparmio sulle imposte che potrebbe costare – in quest'ultimo caso – davvero troppo caro.

SF

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