E-commerce: dopo l'entrata in vigore delle nuove regole UE dubbi e incertezze sul Titano

In atto, in ambito UE, una rimodulazione della disciplina IVA. Preoccupazioni sul Titano, dove le associazioni di categoria si rivolgono alla politica

Successo globale quello del commercio online; con un'accelerazione potente, in tempi di pandemia. Anche a San Marino, dove sarebbero ormai 800 le licenze di e-commerce. Della questione si è discusso in Commissione Finanze, su input del rappresentante di RF Zafferani; che ha parlato dell'entrata in vigore, in Italia, di un decreto che recepisce due direttive UE. Si prevede in sostanza che coloro che vendono beni o servizi a privati consumatori, nei Paesi dell'Unione, debbano versare l'IVA prevista nello Stato dell'acquirente, una volta superata la soglia dei 10.000 euro annui. Da qui, forse, un problema di doppia tassazione. In realtà – ha risposto il Segretario alle Finanze – il rimborso della monofase sarebbe sempre assicurato. Considerazioni anche sul limite dei 10.000 euro.
[Banner_Google_ADS]

In vari Paesi erano già in vigore norme a questo riguardo, ha sottolineato; la novità è stata dunque la standardizzazione di questa soglia. Mentre con l'Italia – ha ricordato Gatti – resta in vigore un limite in deroga, fissato a 27.000 euro. Da analizzare con attenzione, piuttosto, le nuove disposizioni riguardanti i “facilitatori” - ha rimarcato -; e questo in caso di vendita di prodotti di importo superiore ai 150 euro. A complicare un quadro già di per se complesso, l'introduzione del principio della registrazione telematica degli operatori ad un portale unico; per ottenere un codice identificativo dove sono tracciate le operazioni di vendita. Ma sul Titano pare vi siano difficoltà ad iscriversi. Nel maggio scorso, fa sapere OSLA, era stato chiesto un incontro alla Segreteria Finanze per parlare di queste tematiche: alcuni associati chiedevano infatti come comportarsi a partire dal I luglio. Nessun riscontro, affermano, dal Begni. Anche USC ricorda come queste problematiche siano già state segnalate, invano, alle segreterie competenti. Abbiamo “sempre chiesto – afferma Marina Urbinati - di dare strumenti alle attività sammarinesi esistenti affinché possano espandersi e lavorare”. E segnala anche come varie imprese, già in epoca pre-covid, fossero state costrette ad “emigrare in Italia”. Ed è questo, al momento, il mercato di riferimento dell'e-commerce sammarinese: si parla di un 90% circa. Fino ad ora, in caso di superamento della soglia dei 27.000 euro, era necessario avvalersi di un rappresentante fiscale. L'iscrizione al portale unico, una volta implementata, potrebbe forse permettere di evitare questo onere.
[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy