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L'ex Cda di Carisp rigetta ogni accusa di bilanci falsi

26 ago 2017
Carisp
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Abbiamo cercato di gestire al meglio la gravosa situazione ereditata dal commissariamento Delta in totale accordo con i soci della banca, gli organi di vigilanza e i governi che si sono succeduti. Termina così la lunga nota diffusa dagli ex membri del cda di Cassa, in carica fino al 10 aprile scorso. Rigettano ogni accusa di aver redatto bilanci falsi o di avere occultato qualunque perdita. E invitano a non diffondere notizie non vere relativamente alla presunta volontà di cessione dei crediti Delta. Il precedente Cda, premettono, non ha potuto redigere una bozza di bilancio perchè non aveva tutti gli elementi necessari. Quindi ha approvato esclusivamente una situazione contabile che non comprendeva nè le valutazioni conseguenti all'AQR nè l’aggiornamento delle stime sul gruppo Delta effettuate ogni anno dalla società KPMG. Gli incontri tra Cassa e Banca Centrale sugli esiti dell’AQR sono di luglio e la relazione sul gruppo Delta è arrivata dopo la sostituzione del cda. Non è possibile effettuare una comparazione semplicistica del bilancio 2016 con quelli precedenti perchè, come indicato dalla relazione al bilancio depositato, Cassa di Risparmio "… ha applicato nuove e più rigorose metodologie nella valutazione delle esposizioni creditizie nei confronti di Delta”... Questa scelta improntata "alla massima prudenza valutativa" prevede l’utilizzo di criteri a tutt'oggi non ancora vigenti nella normativa sammarinese. Lo stesso aspetto è stato rilevato anche dalla società di Revisione AB&D che chiarisce come le nuove metodologie adottate per Delta "hanno privilegiato l'aspetto liquidatorio comprendendo esclusivamente gli elementi che allo stato attuale sono certi e altamente probabili", mentre prima i bilanci di Cassa sono sempre stati redatti applicando i dettami della LISF e della Legge sulle società. Il bilancio depositato da atto correttamente che nel corso del 2016 - quindi dal vecchio Cda - "sono state messe in atto tutte le azioni volte ad ottenere il massimo recupero dei crediti realizzabili”. La nota ricorda che Cassa si è sempre opposta ad ogni proposta di vendita del portafoglio crediti e ha sin da subito espresso la propria contrarietà all’ipotesi, formulata nel maggio 2016 dalla SGCD di Bologna, di commissionare una valutazione del pacchetto crediti Delta a società terze specializzate al fine di un eventuale vendita. L’attività principale è sempre stata quella di riportare la Cassa di Risparmio in utile operativo e, dal Bilancio depositato, emerge come nel 2016 si sia riusciti a migliorare il margine di interesse (riportato in terreno positivo, dopo anni di sofferenza, già nell’ultimo scorcio del 2015), che al netto dello strumento ibrido, è risultato essere pari ad oltre 2,7 milioni di euro. Da evidenziare infine, conclude la nota, anche un'ulteriore forte ridimensionamento delle spese amministrative il cui contenimento aveva dato apprezzabili risultati già nei precedenti esercizi.

Sonia Tura

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