Farmaci da banco anche al supermercato: lo propone Osla

Farmaci da banco anche al supermercato: lo propone Osla.
Medicinali nel carrello insieme a carne, frutta e verdura. Ma l’OSLA chiede anche l’eliminazione del divieto per i privati alla vendita dei farmaci, suggerendo anche la privatizzazione di alcune farmacie periferiche. Obiettivo: incrementare il bilancio del settore, a beneficio dell’ISS e dello Stato.
Farmaci sugli scaffali: una proposta che, a suo tempo, divise le opinioni in Italia e dove ormai è però una realtà salutata dai consumatori come scelta liberale, di rottura di un monopolio, oltre che sicura, veloce ed efficace.
A pochi giorni dall’annuncio, da parte dello stesso Istituto per la Sicurezza Sociale, dell’applicazione di sconti sui prodotti da banco, l’Osla guarda ai numeri, fa i conti in tasca alla sanità pubblica, prendendo in mano il rendiconto del 2004: “Le farmacie pubbliche hanno garantito incassi per 3 milioni e 515 mila euro circa, a fronte però di costi per i farmaci di 5 milioni e 435mila e di costi complessivi, dovuti a personale, utenze, affitti, beni di consumo e manutenzione di oltre 15 milioni di euro”.
Sanità in passivo, per OSLA, e che richiede dunque interventi nell’ottica della competitività e della privatizzazione, soprattutto sfruttando quella nicchia di mercato rappresentata dai prodotti medicinali non reperibili in Italia.
Una battaglia sui farmaci non nuova per OSLA che in passato si è adoperata per il riconoscimento delle spese riferite ai farmaci non convenzionali, ottenendone la deducibilità fiscale fino ai 1500 euro.

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