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Finanziaria 2014, la CSdL ha inviato al Governo il proprio documento

20 dic 2013
Finanziaria 2014, la CSdL ha inviato al Governo il proprio documento
Finanziaria 2014, la CSdL ha inviato al Governo il proprio documento
La CSdL ha formalizzato al Congresso di Stato la sua posizione sul bilancio previsionale 2014 ("finanziaria"), inviando oggi il proprio documento, che si riporta di seguito.
"Intendiamo evidenziare i punti di maggiore criticità del progetto di Bilancio previsionale dello Stato per il 2014, emersi anche alla luce degli incontri dei giorni scorsi, in cui l'Esecutivo ha cambiato costantemente le carte in tavola con la continua presentazione di nuovi emendamenti, rendendo praticamente impossibile svolgere il confronto, facendo anche venire meno i tempi per trovare possibili soluzioni positive.
Deficit del bilancio pubblico - Il progetto di legge è ben lontano dal realizzare il pareggio del bilancio dello Stato; anzi, prevede l'ulteriore aumento del debito pubblico.
Tutto ciò peraltro senza destinare nessuna significativa risorsa per lo sviluppo e il rilancio dell'economia. È un bilancio dunque che appesantisce la già drammatica situazione economica dello Stato, come evidenziato anche dalla Commissione per la finanza pubblica, e non delinea nessuna prospettiva positiva per il paese. Occorre invece mettere in campo misure straordinarie per il rilancio dell'economia e dell'occupazione, commisurate alla gravità della crisi e del deficit del bilancio pubblico.
Fondi pensioni - È uno dei capitoli più critici e problematici dell'intero bilancio previsionale. Si prevede, oltre al non versamento delle risultanze attive del fondo pensioni per il 2012, da erogare nei tre esercizi successivi, il non versamento nel fondo pensioni lavoratori dipendenti della metà del contributo dello Stato, cifra che ammonta a 5 milioni di euro. Siamo contrari a questa riduzione del contributo dello Stato: il Governo deve trovare altre modalità per reperire queste risorse.
Questi mancati versamenti, pari a 20/25 milioni di euro, sommati alle risultanze attive del 2011 non versate (disposizione contenuta nella finanziaria 2013), pari a circa 22 milioni di euro, portano ad una somma di circa 50 milioni di euro.
Un'attenzione particolare va riservata al Fondo di riserva di rischio, il cui scopo è quello di intervenire ad integrazione del mancato contributo dei datori di lavoro a garanzia dei versamenti dei datori di lavoro. Nel giro di pochi anni il fondo ha subito continui prelievi da parte dello Stato, passando dai precedenti 34 milioni agli attuali 4/5 milioni.
Ora il Governo vuole prelevare anche queste risorse residue: a ciò ci opponiamo fermamente, in quanto tali risorse sono necessarie per intervenire in quei casi di inosservanza contributiva da parte di aziende in gran parte fallite.
Con le misure previste, il debito complessivo del bilancio pubblico verso i fondi dei lavoratori dipendenti ammonterà a ben 84 milioni di euro. In sostanza, siamo di fronte ad un bilancio pubblico finanziato in gran parte dal fondo pensioni dei lavoratori dipendenti!
Nella finanziaria non vediamo nessun punto che preveda la restituzione allo stesso fondo pensioni della quota relativa al 2011. Su tutta la partita dei fondi pensione, il Governo deve dare delle risposte precise; deve indicare chiaramente i tempi e le modalità per la restituzione delle somme che appartengono ai fondi dei lavoratori dipendenti.
Interventi sui dipendenti pubblici - Circa i tagli retributivi ai dipendenti dello Stato dell’1,5% sulle retribuzioni dai 1.800 euro in su, è un intervento unilaterale, che la CSdL respinge. Non è accettabile che un aspetto contrattale venga trattato in un articolo della finanziaria. È una proposta punitiva, improvvisata, di corto respiro e che crea fratture controproducenti fra le categorie, senza peraltro incidere in alcun modo su costi e sprechi dovuti ad aspetti organizzativi e strutturali.
Infatti, nella finanziaria è totalmente assente un piano di risparmio sul versante degli appalti, degli acquisti e delle esternalizzazioni; una seria politica di spending review dovrebbe puntare in via prioritaria su questi aspetti della spesa pubblica e sul tema scottante delle defiscalizzazioni a pioggia.
In deroga alla legge n. 158 del 2011, sono poi previsti prepensionamenti obbligatori per i dipendenti pubblici, compresi gli agenti dei corpi militari, che nel 2014 abbiamo almeno 59 anni (nella proposta iniziale erano 58 anni) e almeno 40 anni di versamenti (ovvero senza che abbiamo maturati i requisiti previsti per legge), senza applicare i disincentivi che sono previsti per tutti gli altri lavoratori. Questa possibilità è estesa in via facoltativa anche ai lavoratori dei settori privati.
Inoltre è consentito il pensionamento anticipato ai dipendenti del settore pubblico che abbiano compiuto 57 anni e abbiano maturato 35 anni di contribuzione; in questo ultimo caso (35 anni di versamento) vengono applicati i disincentivi previsti per legge.
Queste misure da un lato vanno ad appesantire ulteriormente il fondo pensioni lavoratori dipendenti e - nel secondo caso - creano una forma di disparità con i lavoratori delle altre categorie, ai quali non è consentita questa possibilità di ingresso anticipato in pensione.
Taglio del 5% delle retribuzioni dei Precari PA - È veramente paradossale e inaccettabile che si vadano a tagliare le retribuzioni di questa categoria di lavoratori tra le più svantaggiate e con minori diritti, che già devono subire l'umiliate condizione di endemica precarietà. Questi lavoratori vanno invece tutelati il più possibile.
Trasformazione dell'ente Poste in SPA - Su questo aspetto il sindacato non ha posizioni di chiusura pregiudiziale. Ma su una trasformazione così sostanziale di un importante servizio dello Stato, trattato semplicisticamente in uno stralcio della finanziaria, il sindacato rivendica la possibilità di sviluppare il necessario confronto negoziale, al fine di trovare le migliori soluzioni nell'interesse dei cittadini, tutelando i diritti e le condizioni dei lavoratori del settore.
Ticket sanitari - Questa misura non sarà presente nella finanziaria 2014. Questo passo indietro è merito del sindacato, che ha respinto con forza un simile provvedimento, mirato a fare cassa sulla pelle delle persone che stanno male e necessitano di cure e prescrizioni farmaceutiche. I ticket sanitari rappresentano proprio l’esatto contrario di ciò che deve essere lo stato sociale."

Comunicato stampa CSdL

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