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Finanziaria: meno tasse per le imprese

9 gen 2005
Finanziaria: meno tasse per le imprese
Per alcuni l’effetto sarà immediato, per altri i contribuenti dovranno attendere il momento della presentazione della dichiarazione dei redditi per vedere in concreto i risultati. Di fatto per l’anno appena aperto la finanziaria ha introdotto correttivi che in parte modificheranno certi rapporti tra i cittadini e l’amministrazione dello Stato. Prima fra tutti la riduzione del prelievo fiscale per le imprese, che passerà dal 24 al 19 per cento, poi la rivalutazione degli assegni familiari e quelli di carattere sociale, come i sussidi di accompagnamento e quello integrativo. Altra novità per il 2005 sarà il rimborso delle spese per l’educatore, sostenute dalla famiglia di quei minori disabili che frequentano istituti scolastici fuori territorio e che necessitano di personale educatore.
Da segnalare anche le nuove passività deducibili introdotte, come quelle per la consulenza medica o l’uso di rimedi non mutuabili, fino a 1.550 euro, e ancora la possibilità di scaricare dalle tasse quelle spese sostenute per le adozioni. Sul fronte della abitazione arrivano gli annunciati incrementi del fondo Prima casa, e l’innalzamento della soglia per la dichiarazione dei redditi. Interessante sarà anche valutare gli effetti degli interventi adottati per la tutela dei consumatori e la conservazione del potere d’acquisto: primo fra tutti l’osservatorio prezzi, voluto per contrastare il fenomeno del caro vita. Altri aspetti importanti: la creazione del fondo garanzia per i risparmiatori e quello per le politiche dei redditi, che consentirà di dare risposte a quelle famiglie che si trovino in difficoltà temporanea.
L’esecutivo mette in risalto il raggiungimento del pareggio di bilancio, per il 2005, gli imprenditori invece alcuni incrementi di spesa e l’introduzione dei nuove forme impositive, come quelle, ad esempio, che riguardano banche e finanziarie. Misure – replica la segreteria alle Finanze, che non minacciano la competitività ma rinsaldano le omogeneità di trattamento fiscale ed affermano un principio di equità. Interessante anche l’omogeneizzazione delle ritenute alla fonte, tutte uniformate al 4% e 5%, che negli intenti del legislatore dovrà portare beneficio in campo economico. Poi altre misure come l’estensione del credito agevolato anche alle aziende commerciali o l’annunciata nuova legge per l’imprenditoria giovanile e femminile e ancora le promesse riforme per il turismo commercio con la possibilità di ridurre l’imposta monofase. Per valutarne il loro peso sulla tanto attesa ripresa economica ci sarà da attendere la loro adozione. Ma grande attesa c’è anche per conoscere gli interventi di riforma sul sistema pensionistico, sul catasto, sul fisco nel suo complesso e sull’Istituto Sanità e Sicurezza Sociale.

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