Governo e sindacato definiscono l’inquadramento dei lavoratori precari dell’Amministrazione pubblica e firmano il decreto che coinvolge oltre 900 dipendenti.
Per la CSU il punto più qualificante dell’accordo è avere raggiunto l’obiettivo del tempo indeterminato per quasi un centinaio di lavoratori, finora precari, nei posti vacanti.
Agli altri che non hanno ancora maturato i requisiti per questo passaggio, viene assicurato il prolungamento del rapporto di lavoro fino a dicembre 2009, quando il rapporto di lavoro passerà a tempo indeterminato.
Rimane irrisolto, sottolinea il sindacato, il problema dei precari dell’ISS con contratti individuali. Il governo non ha accolto la richiesta di inquadrarli nel contratto privatistico e le federazioni pubblico impiego chiederanno al comitato esecutivo dell’Istituto per la sicurezza sociale di fare uscire questi lavoratori dal precariato.
Infine i salariati, impiegati nella pubblica amministrazione, potranno decidere se rimanere nella Pa oppure se tornare alle dipendenze dell’azienda di produzione.
Questo accordo, commenta il Segretario di Stato per gli affari interni Valeria Ciavatta, è un ulteriore segno di cambiamento del rapporto tra Governo e pubblica amministrazione. Si è infatti sistemato il personale presente - registrando una situazione già impostata in passato - ma il governo, nella sua interezza, ha deciso di non fare nuove assunzioni tramite l’accordo sul contratto privatistico anche perchè questi dipendenti sono ormai un quarto del totale.
L’amministrazione, sottolinea Valeria Ciavatta, ha bisogno di figure diverse rispetto a quelle del privatistico. C’è la necessità di professionalità più alte e di titoli di studio confacenti alle nuove esigenze. Su questo si baseranno le assunzione del futuro.
Anche il Segretario di Stato al lavoro Antonello Bacciocchi rimarca la scelta di avere chiuso l’accordo senza introdurre nuovi ingressi, sanando il precariato esistente. La pubblica amministrazione da sola, ricorda, non può più sostenere tutto il carico sociale. Per il futuro, secondo Bacciocchi, bisognerà prevedere interventi che diano opportunità di ingresso nell’intero mercato del lavoro. Una linea politica che trova già la condivisione del sindacato con il quale, conclude il Segretario al lavoro, inizieremo a lavorare per un intervento generale sui casi sociali.
Per la CSU il punto più qualificante dell’accordo è avere raggiunto l’obiettivo del tempo indeterminato per quasi un centinaio di lavoratori, finora precari, nei posti vacanti.
Agli altri che non hanno ancora maturato i requisiti per questo passaggio, viene assicurato il prolungamento del rapporto di lavoro fino a dicembre 2009, quando il rapporto di lavoro passerà a tempo indeterminato.
Rimane irrisolto, sottolinea il sindacato, il problema dei precari dell’ISS con contratti individuali. Il governo non ha accolto la richiesta di inquadrarli nel contratto privatistico e le federazioni pubblico impiego chiederanno al comitato esecutivo dell’Istituto per la sicurezza sociale di fare uscire questi lavoratori dal precariato.
Infine i salariati, impiegati nella pubblica amministrazione, potranno decidere se rimanere nella Pa oppure se tornare alle dipendenze dell’azienda di produzione.
Questo accordo, commenta il Segretario di Stato per gli affari interni Valeria Ciavatta, è un ulteriore segno di cambiamento del rapporto tra Governo e pubblica amministrazione. Si è infatti sistemato il personale presente - registrando una situazione già impostata in passato - ma il governo, nella sua interezza, ha deciso di non fare nuove assunzioni tramite l’accordo sul contratto privatistico anche perchè questi dipendenti sono ormai un quarto del totale.
L’amministrazione, sottolinea Valeria Ciavatta, ha bisogno di figure diverse rispetto a quelle del privatistico. C’è la necessità di professionalità più alte e di titoli di studio confacenti alle nuove esigenze. Su questo si baseranno le assunzione del futuro.
Anche il Segretario di Stato al lavoro Antonello Bacciocchi rimarca la scelta di avere chiuso l’accordo senza introdurre nuovi ingressi, sanando il precariato esistente. La pubblica amministrazione da sola, ricorda, non può più sostenere tutto il carico sociale. Per il futuro, secondo Bacciocchi, bisognerà prevedere interventi che diano opportunità di ingresso nell’intero mercato del lavoro. Una linea politica che trova già la condivisione del sindacato con il quale, conclude il Segretario al lavoro, inizieremo a lavorare per un intervento generale sui casi sociali.
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