A San Marino alti livelli di ricchezza - rileva Fitch - con un PIL pro capite più vicino alla tripla A, ma pesano il debito elevato e le criticità del sistema bancario e finanziario, gravato da NPL in crescita. Sebbene nel report venga riconosciuta la resistenza del settore bancario durante la pandemia e migliore liquidità, la capitalizzazione del settore viene ritenuta insufficiente. Tra i principali punti deboli anche le dimensioni molto ridotte dell'economia, i problemi di qualità dei dati e il basso potenziale di crescita.
Apprezzata la conversione dei 455 milioni di debito in titoli irredimibili, che se da una parte ha aumentato il debito pubblico, dall'altra ha migliorato le performance della banca, anche in virtù di un ambizioso piano aziendale. A differenza di molte altre banche europee – fa notare l'agenzia – quelle sammarinesi hanno fatto pochi accantonamenti aggiuntivi per far fronte a perdite maggiori a seguito dell'emergenza Covid. Le proiezioni fiscali tengono inoltre conto delle passività potenziali derivanti dalle garanzie statali in risposta alla pandemia. A fine gennaio, i prestiti garantiti a famiglie e imprese ammontavano a oltre 20 milioni. Si riconoscono al governo progressi nella diversificazione delle sue fonti di finanziamento e, riguardo alla campagna vaccinale, si sottolinea come San Marino stia progredendo più velocemente di altri paesi europei, consentendo così una riapertura dell'economia molto più rapida. Il consolidamento fiscale sostenibile verso la riduzione del debito dipenderà – dice Fitch - dai progressi nelle riforme. Si riconferma, dunque, l'outlook negativo.
Il Segretario alle Finanze rileva gli aspetti positivi contenuti nella relazione di accompagnamento, ma sul voto finale “il paese – commenta – meritava un riconoscimento maggiore”.
Nel servizio l'intervista al Segretario Marco Gatti
