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Fitch declassa rating di San Marino: da BBB a BBB-

5 giu 2017
Fitch declassa rating di San Marino: da BBB a BBB-Fitch declassa rating di San Marino: da BBB a BBB-
Fitch declassa rating di San Marino: da BBB a BBB- - <strong>Fitch </strong>abbassa il rating di <strong>San Marino</strong> da <strong>tripla B a BBB me...
Fitch abbassa il rating di San Marino da tripla B a BBB meno. Una valutazione su cui pesano gli sviluppi del settore bancario e la probabilità che siano necessarie ricapitalizzazioni statali con aumento del debito pubblico. L'outlook è stabile, vale a dire che in futuro non si prevedono né peggioramenti né miglioramenti. I risultati dell'Aqr – scrive Fitch – dovrebbero rilevare una perdita di capitale del sistema pari al 18% del Pil. Se si applicassero le regole europee di Basilea 3 l'ammanco patrimoniale si aggirerebbe attorno al 33 %. Un dato positivo arriva dal capitolo npl: il report conferma che il tasso era al 43,4% alla fine del 2016 rispetto al 44,2% dei sei mesi precedenti. Negativi, invece, gli accantonamenti delle banche passati al 26,2% alla fine del 2016 rispetto al 28,7% dell'anno precedente. Tradotto: gli istituti hanno messo meno da parte per rispondere a potenziali perdite sui crediti. Secondo l'agenzia di rating il settore continua a sperimentare pressioni sui margini di interesse che generano perdite nel sistema. Significa che le banche guadagnano sempre meno a causa delle sfide che si stanno sperimentando nel migliorare la competitività in un contesto normativo sempre più trasparente. Pesano sulle carenze di capitale immobili sopravalutati negli attivi di bilancio delle banche. Si stima che dal 2018 al 2020 lo Stato dovrà iniettare risorse nel settore bancario per circa il 15% del Pil. Va sottolineato che nonostante il rating sia peggiorato, San Marino presenta degli indicatori macroeconomici superiori alla media dei paesi similari, il cosiddetto peer group: si prevede una crescita economica dell'1,1% , maggiore quindi rispetto allo 0,5% stimato per il 2015. Nel 2017 toccherà l'1,3% e l'1,4% nel 2018. Il tasso di disoccupazione si è invece ridotto, passando dall'8,6% di un anno fa all'8% di aprile di quest'anno. La nota dolente arriva invece dal deficit dello Stato: si parla di disavanzi fiscali dello 0,4% del Pil nel 2017 e dello 0,3% nel 2018. Un bilancio quindi invariato per l'anno in corso e con un moderato aumento delle entrate fiscali – prevedendo l'introduzione dell'Iva – per l'anno prossimo. Infine, un dato politico: Fitch non si aspetta da Adesso.sm un cambiamento rilevante nella politica fiscale e macroeconomica rispetto al Governo precedente.

MF

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