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Frontalieri: i due fronti aperti

24 giu 2004
Frontalieri: i due fronti aperti
I due fronti: quello interno, con il regolamento normativo e quello esterno in vista dell’incontro del 9 luglio con la delegazione italiana. I sindacati chiedono al Governo la definizione di un documento comune, insieme agli imprenditori, da presentare all’Italia nell’incontro già fissato a Roma per il 9 luglio. A metà maggio i tecnici della Farnesina avevano illustrato un’ipotesi in cui chiedevano di eliminare la prassi dell’assunzione a tempo determinato, anche in base all’accordo di unione doganale e coperazione con l’Ue che prevede parità di trattamento tra i lavoratori sammarinesi e comunitari. San Marino ha chiesto di estendere il testo del documento della trattativa anche alla fiscalità e all’aspetto sanitario. In base alla convenzione italo sammarinese del 1974, infatti, San Marino versa all’Inps 170 euro mensili ciascuno, per ogni frontaliere, a titolo di quota capitaria per le prestazioni sanitarie in Italia. Ma ora che è entrata in vigore la doppia imposizione il versamento della quota, a rigor di logica, dovrebbe interrompersi e la somma potrebbe essere utilizzata nel pagamento dell’Irpef. Su questi temi il sindacato chiede urgentemente un incontro al Governo. Per quel che riguarda invece il regolamento frontalieri, per l’avvio al lavoro sul Titano, ieri l’ultimo faccia a faccia col Segretario di Stato Paride Andreoli che sta lavorando al testo per poi farlo entrare in vigore mediante decreto. La Csu ha ribadito la sua totale contrarietà al punto 3 che prevede – per i frontalieri – sempre e comunque rapporti di lavoro a termine. Anche l’Osla non condivide questo aspetto, mentre l’Anis lo approva ma ha riserve, in particolare, sul no al part time e sui limiti all’utilizzo di personale frontaliero.

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