Frontalieri: entro marzo il decreto per la restuzione della quota non recuperata

Un documento che fissa i 12 punti della finanziaria che il sindacato pone all'attenzione del governo per un incontro a breve. I temi sono noti, si va dalla legge tributaria alla patrimoniale. Le proposte del sindacato toccano anche gli ammortizzatori sociali e la spending review. Così come i frontalieri. Entro marzo arriverà il decreto del governo per la restituzione della quota non recuperata in sede di dichiarazione dei redditi in Italia. Lo ha anticipato il responsabile alle finanze in un incontro. Con l'impegno a varare al più presto la riforma fiscale che di fatto eliminerà ogni differenza di trattamento tra lavoratori. “Come possa essere messo in atto tecnicamente – dice Ivan Toni, vice presidente del Csir – non ci interessa, i soldi vanno però restituiti in toto. Preferibilmente nella Smac e non in busta paga, dal momento che verrebbero utilizzati in territorio e dunque quale come incentivo per la nostra economia”. Stessa linea per il coordinamento frontalieri che prende atto della convergenza di idee, “Questo - sottolinea Fabrizio Ciavatta - aumenta la nostra forza. Chiediamo però di alzare la soglia dei 30 mila euro, che va a discapito di coloro che prendono poco di più per effetto degli assegni famigliari”. Il coordinamento frontalieri, dopo aver incontrato i rappresentanti politici italiani, attende ora una risposta dalle Finanze.

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