Frontalieri e pensionamenti forzati finiscono davanti ai Garanti

La norma sui frontalieri contrasta con la Dichiarazione dei Diritti e il Trattato di Unione Doganale. Viola il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione e di parità di trattamento tra lavoratori. Oltre un’ora per i consiglieri Silvia Cecchetti e Alfredo Manzaroli, vestita la toga, per spiegare le ragioni del ricorso. La difesa, rappresentata dall’Avvocatura dello Stato, fa leva sulla possibilità per uno stato di applicare un diverso trattamento fiscale, fermo restando l’uguaglianza sul piano retributivo. I Sindacati, ispiratori dei ricorsi, seguono l’udienza dal loggione. In Aula alcuni consiglieri firmatari. Ma serpeggia il pessimismo sull’ipotesi di una sentenza favorevole. Più complessa la seconda eccezione, contro la norma temporanea che mette a riposo chi ha maturato i requisiti necessari. Il 4 febbraio un decreto legge l’ha modificata nella sostanza. “Una pezza dopo aver sbagliato”, la definisce il consigliere dell’opposizione Felici. Il decreto deve essere sottoposto a ratifica, nel frattempo i Garanti si troveranno a giudicare una situazione temporanea. Per questo sono loro stessi a chiedere lumi a ricorrenti e avvocatura. Il provvedimento modificato, coinvolgerà una trentina di lavoratori, contro i 140 iniziali e una volta legge scriverebbe già la parola fine al ricorso. Nel video l’intervista a Silvia Cecchetti (Avvocato dei ricorrenti)

Giovanna Bartolucci

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