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Guerra Ucraina, FMI: rischio recessione per l'Italia. Visco, “Poco probabile”

di Monica Fabbri
23 apr 2022

L'impatto della guerra in Ucraina sull'Europa sotto la lente del Fondo Monetario che parla di "severe conseguenze economiche, avendo colpito quando la ripresa dalla pandemia era ancora incompleta". Emergono nuovi rischi, “quello più preoccupante – sostiene FMI - è un repentino stop dei flussi di energia dalla Russia, che causerebbe significative perdite per molte economie".

Per Francia, Germania, Regno Unito e Italia si prevede quindi "una crescita trimestrale molto debole o negativa alla metà del 2022", una battuta d'arresto della ripresa “nascosta – rileva il Fondo - nelle previsioni di crescita annuali" che risentono del rimbalzo del 2021. Per l'Italia prevede un Pil a +2,3% quest'anno, +1,7% il prossimo e +1,3% nel 2024. Ma una recessione in Italia, per il governatore della Banca d'Italia Visco "è poco probabile", perché quello in Ucraina – spiega - "è un evento terribile, ma circoscritto e al momento non ha quella dimensione globale che ha avuto la crisi finanziaria del 2009 o la pandemia". Per i prossimi mesi – aggiunge - i prezzi di gas e petrolio resteranno alti, “per poi scendere nel corso del secondo semestre, e con più decisione alla fine dell'anno".

Cupe, invece, le prospettive di Confindustria, che parla di economia italiana in "netto indebolimento" a marzo, con il conflitto in Ucraina che "amplifica i rincari di energia e accresce scarsità di materiali e incertezza. Sommandosi agli effetti dei contagi, ciò riduce il Pil nel primo trimestre 2022 e allunga un'ombra sul secondo: l'andamento in aprile è compromesso. Guerra e pandemia sono stati i temi al centro degli Spring Meetings, a cui ha partecipato, in videoconferenza, San Marino. Evento che si è chiuso oggi e che la Segreteria Finanze ha definito determinante per la programmazione economica del paese.





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