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I sindacati rilanciano il confronto con il Governo. Pronti, se non ci sarà dialogo, a tornare in Piazza

Csdl, Cdls e Usl chiedono a lavoratori e pensionati di mantenere vivo lo stato di agitazione. In un documento l'elenco dei temi su cui trattare: salari, tariffe, carovita, pensioni, sanità, lavoro.

di Monica Fabbri
6 dic 2022
Le interviste a Gianluca Montanari, Enzo merlini e Francesca Busignani
Le interviste a Gianluca Montanari, Enzo merlini e Francesca Busignani

Lo Sciopero Generale è solo l'inizio. In un documento sottoposto all'Attivo dei Quadri, Csdl, Cdls e Usl invitano con forza il Governo al confronto sui temi di rilevanza sociale e per promuovere una concreta politica dei redditi. Chiedono a lavoratori e pensionati di mantenere vivo lo stato di agitazione. Il tempo – avvertono – è finito.

“Il documento – spiega Gianluca Montanari della Cdls – è molto ambizioso, tocca carovita, tariffe, sanità, welfare, assegni familiari, contratti di lavoro. La nostra strategia è far venire allo scoperto l'Esecutivo per farlo trattare con noi”.

Nel documento, anche un monito: “Se sul campo delle riforme, ma anche sugli altri temi in oggetto, il Governo vuole fare la prova di forza – si legge - sappia bene che i lavoratori ed i pensionati sono pronti a scendere nuovamente in piazza”.

“Il primo banco di prova è la Legge di Bilancio” – afferma Enzo Merlini della CSDL. “Se non ci saranno blitz tratteremo sui punti specifici che abbiamo richiesto e che non si esauriscono adesso ma andranno avanti per tutto il 2023. Se invece ci saranno sorprese dell'ultimo minuto, ci costringeranno ad iniziative nuove fin da subito”.

Lo sciopero è stato una grande prova di democrazia e di unità sindacale. La battaglia va avanti insieme.

“Siamo pronti a sederci ad un tavolo per iniziare a parlare realmente e trovare punti di condivisione con persone che ascoltano e che non si pongono in maniera autoritaria e a volte un po' arrogante, perché è quello che farebbe bene al paese” - chiarisce Francesca Busignani di USL. “E' chiaro che se dall'altra parte troveremo un muro e sentiremo ancora affermazioni poco rispettose della gente che è scesa in piazza, allora sì, saremo pronti a tornarci. Unitamente, tutti e tre i sindacati, per tutelare questo paese, i suoi lavoratori, cittadini, pensionati e i suoi giovani”.





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