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IGR, la Csu chiede i dati: nessuna risposta dal Governo dopo 5 mesi

Per la Csu, il Governo non ha rispettato la prassi di pubblicare annualmente i dati relativi ai redditi dichiarati ai fini IGR dalle persone fisiche e giuridiche e le imposte pagate. “Un incomprensibile silenzio che dura da cinque mesi”, scrivono i segretari generali di Csdl e Cdls. Dal 13 marzo scorso, data della lettera inviata e sottoscritta anche dai componenti della commissione per il monitoraggio della fiscalità, nessuna risposta dall'Esecutivo. “Si chiedono altresì – si legge nella nota inviata al Segretario di Stato alle Finanze - i dati relativi alle transazioni SMAC effettuate nel 2018, suddivise su base mensile, al fine di evidenziare le variazioni durante il periodo di maggiore afflusso turistico”.

Ora la Csu, “in nome della trasparenza e del rispetto dell’attività di monitoraggio della fiscalità”, chiede al Governo di interrompere questo lungo silenzio, “che non vorremmo sia conseguente alla volontà di non volere condividere dati che riguardano alcune realtà economiche”. Tra le informazioni richieste, la Confederazione Sindacale Unitaria attende una risposta anche sull’ammontare complessivo delle diverse imposte dirette ed indirette, al lordo e al netto dei rimborsi, per quanto riguarda la monofase e l’ammontare dei crediti vantati dallo Stato per le diverse imposte versate, suddivisi tra esigibili e non esigibili. Così – continuano - come restano ancora senza risposta le risultanze, settore per settore, dell’imposta patrimoniale. Dati ritenuti “indispensabili se si vuole dare concretezza ed efficacia al decreto legge che ha dato vita all’Icee”.

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