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Investimenti Cinesi. Nessuna invasione o svendita della Repubblica

29 gen 2013
Investimenti Cinesi. Nessuna invasione o svendita della Repubblica
Investimenti Cinesi. Nessuna invasione o svendita della Repubblica - Quello del gruppo finanziario Maxdo è un investimento serio. Il governo replica a chi contesta l'arr...
“Ci muoviamo nella massima trasparenza.” Parte da qui il Segretario all'industria per fare il punto su una proposta che, sottolinea, è ancora in fase interlocutoria. I primi contatti sono stati presi durante l'Expo di Shanghai. Il gruppo finanziario Maxdo, precisa Arzilli, lavora in tutto il mondo e si sviluppa nei settori immobiliare, minerario, petrolchimico e nel finanziamento. Alcune delle sue società sono quotate in borsa. L'investimento prospettato è di 100 milioni di euro e Banca Centrale ha già verificato la validità del gruppo. Quando dalle proposte si passerà ai fatti, assicura Arzilli, all'operazione verrà dato il giusto risalto. Con la Cina, anticipa il Segretario agli esteri, stiamo definendo un accordo sulla protezione degli investimenti. Nessuna strana avventura, insomma. Il problema caso mai, puntualizza il Segretario alle finanze, è avere il coraggio di fare delle scelte. Non si può vivere da malati per morire sani, ironizza. Se servirà una licenza bancaria per far partire il gruppo, il governo ha la facoltà di concederla. Nessun problema con l'Italia, che può solo vedere con favore una ricaduta economica sana sul proprio territorio mentre è una bufala, sottolinea il governo, la richiesta di 60 passaporti.

Sonia Tura


Sull'investimento del gruppo Maxdo il Pdcs esprime compiacimento, a conferma, scrive, del buon lavoro svolto in questi anni di governo, per rilanciare San Marino sul panorama internazionale. "La considerazione mostrata da investitori esteri - aggiunge la Dc - è un chiaro segnale di profonda fiducia nel nostro sistema economico e nella bontà dei rapporti coi paesi Ue, oltre ad essere una reale possibilità di rilancio per tutto il settore bancario e finanziario". La Dc ha comunque chiesto al governo una attenta valutazione della proposta per verificarne la compatibilità col sistema San Marino.

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