L’Italia chiede di verificare in concreto i passaggi assicurati da San Marino

Nell’incontro di ieri, a Roma, l’Italia ha detto chiaro e tondo a San Marino che si attende di vedere i fatti, un impegno cioè concreto sulle cose evidenziate, sulla collaborazione amministrativa e fiscale. Una collaborazione che deve registrare una significativa accelerazione. In primo piano la lotta alle frodi carosello, le triangolazioni messe in atto da soggetti italiani per aggirare la normativa fiscale del loro paese. Truffe che nulla portano a San Marino costretto invece a pagarne le conseguenze sul piano delle relazioni bilaterali. Il Governo ha già assicurato il proprio impegno massimo e anche le revoche dei giorni scorsi, che hanno interessato sei società, confermano la volontà delle autorità del Titano. Di grande rilievo c’è poi la questione della vigilanza sul sistema bancario e finanziario. Roma non ha nascosto qualche perplessità sulla vicenda che ha travolto Banca Centrale e ora, conosciuti i nuovi vertici, che ieri erano all’incontro, vuole sapere su quale linee intende muoversi l’organismo di controllo. Sia il Presidente, Ezio Paolo reggia che il Direttore generale, Mario Giannini, hanno confermato quanto già espresso: l’intenzione di potenziare la vigilanza, di avere un un'autorità forte, di dare stabilità al sistema finanziario. Sul fronte del controllo delle attività imprenditoriali si è messo in evidenza il ruolo del CLO, l’Ufficio Centrale di Collegamento e dell’Ufficio di Controllo e Vigilanza sulle attività economiche, nella prevenzione e contrasto delle truffe fiscali. Sul tavolo anche l’annunciata riforma fiscale sammarinese, presentata in prima lettura nell’ultima sessione consiliare. L’Italia chiede di mettere a disposizione più risorse nella lotta alle frodi di ogni natura. Sulla firma dell’accordo contro le doppie imposizioni fiscali, sollecitata ulteriormente da parte sammarinese, si attendono le decisioni della controparte politica, vale a dire il Ministero italiano dell’Economia. Quell’accordo, che farebbe entrare in vigore gli altri due già sottoscritti, costituirebbe uno strumento fondamentale per ottimizzare la collaborazione fra i due stati e porre fine alle tensioni e alle distorsioni.

Sergio Barducci

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