L’Italia medita di non offrire più la garanzia per la circolazione dell’euro a San Marino. La Mularoni: "Non ci risulta"

"Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione, neppure informale. La convenzione è in fase di negoziato - sottolinea Antonella Mularoni - San Marino è all’interno dello spazio comunitario è una sua eventuale uscita dall’euro non so se servirebbe all’Unione Europea".
12 anni fa, era il 1998, l’Italia si fece garante per San Marino che entrò in zona euro pur non facendo parte dell’Unione. All’epoca non esisteva neppure una autorità finanziaria sammarinese: Banca Centrale nascerà solo nel 2005. Uscire dalla moneta europea è impraticabile per il Titano, che insieme agli altri piccoli Stati, enclave di territori ben più grandi, hanno la possibilità, grazie all'Unione Europea, di far circolare l’euro al loro interno. Per coniare moneta è necessaria innanzitutto una autorità che la possa emettere, cui va aggiunta una riserva aurea a garanzia dell’ emissione. Finora l’ultimo tentativo tra i paesi europei di avere una valuta propria è stato della Slovenia, che nel 1991, sulla spinta delle ambizioni indipendentistiche della ex federazione jugoslava, rifiutò il dinaro per coniare il Tallero. La banconota restò in circolazione fino al 2006, poi inevitabilmente venne sostituita dall’euro. Dall’introduzione dell’euro, altri piccoli stati si sono dovuti adeguare alla moneta unica. Cipro e Malta hanno sostituito la sterlina cipriota e la lira maltese a partire dal 1º gennaio 2008. Quindi tra gli ultimi ad abbandonare la propria divisa. Con una particolarità. Infatti Cipro si divide anche per le valute. Sull’isola è in vigore l’euro, mentre la parte nord continua ad usare la lira turca.

Giovanna Bartolucci

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy