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L'Italia vuole veder fatti concreti

22 mar 2010
Si vuole toccare con mano l’impegno sammarinese nella lotta alle frodi "carosello", alle distorsioni in campo economico. I dati dell’interscambio parlano chiaro: qualcosa non va e si deve porre rimedio. Ma San Marino in questi mesi non è stato con le mani in mano e lo dimostra il lavoro compiuto proprio per combattere ogni genere di truffa, dalle false fatturazioni alle triangolazioni, dalle società fittizie alle finte residenze. Piena collaborazione. Del resto questo genere di azioni porta solo danni al Paese e si intendono combattere in ogni modo. Diverse le società già revocate, molte quelle che hanno deciso di mettersi in liquidazione volontaria considerata la stretta del Governo sui comportamenti illeciti. A Roma si è parlato anche di Banca Centrale, delle recenti dimissioni di Presidente e Direttore Generale. Anche qui l’Italia, e in particolare Banca d’Italia, vuole vederci chiaro, capire che strade intende percorrere il Titano, verificare i fatti concreti. Assicurato l’impegno a ricostruire al più presto i vertici di Banca Centrale, per i quali si è proceduto proprio recentemente alle nomine, come pure la volontà di rafforzare la vigilanza e la delibera di Banca Centrale dei giorni scorsi, per dotarsi di 7 nuovi ispettori, lo conferma.
Apprezzato da parte italiana il lavoro di San Marino sulle rogatorie, le risposte celeri garantite dal tribunale sammarinese. Dal Ministero alla Giustizia si è confermata la disponibilità ad aprire un tavolo per verificare eventuali aggiustamenti per rendere ancora più apprezzabili gli esiti per entrambe le parti. “Siamo già fortemente impegnati in questa direzione – commenta il Segretario di Stato agli Affari Esteri, Antonella Mularoni – e se sarà necessario fare ancora di più siamo pronti a farlo. Del resto – aggiunge – è questo l’impegno che ci siamo assunti con gli elettori e intendiamo continuare su questa strada con sempre maggiore determinazione. Questo paese deve attirare gli operatori sani e non i furfanti. Alcuni risultati li abbiamo raggiunti – conclude – e altri ne arriveranno.”

Sergio Barducci

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