I lavori futuri: nuove professioni per un domani non troppo lontano. Con qualche sorpresa

I lavori futuri: nuove professioni per un domani non troppo lontano. Con qualche sorpresa.
“Lo dicevano gli Americani”…cantavano una volta; e se lo dicevano loro significava che era vero. Dagli States, il Bureau di Statistica sul Lavoro, parla chiaro entro il 2018 serviranno nuove figure professionali con buon livello d’ingresso e qualifiche accademica pratiche certe: ma in cosa? Facile. Semplice e chiaro: cura della persona, della casa, del benessere famigliare: parametri già validissimi per la vecchia Europa da subito. Servono addetti, operatori, personale vario: sì, ma in che cosa? In Italia e a San Marino ancor più chiaro il concetto su chi, cosa e come!? Centinaia, a migliaia fino a centinaio di migliaia, entro il secondo decennio del 2000 capaci di riassorbire i circa 15 milioni di disoccupati spalmati su più settori; sono nell’ordine: muratori, cuochi, camionisti e giardinieri, badanti e infermieri, vigilantes, parrucchieri. Li chiameremo, però, dignitosamente: paesaggisti del verde(giardinieri); assistenti domestici della salute (badanti); operatori del riciclo per il riutilizzo (spazzini); addetti al servizio clientela itineranti (commessi viaggiatori ovvero rappresentanti). Finché non ci mancheranno ingegneri, tecnici e scienziati: artisti e sognatori da sempre disoccupati.

f.z.

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