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Lavoro interinale: l'Anis replica a Felici

16 gen 2004
Lavoro interinale: l'Anis replica a Felici
Più che il lavoro temporaneo preoccupa il massiccio ricorso ai contratti di consulenza. Lo afferma il vice segretario della CDLS, Giorgio Felici, replicando alle affermazioni di Remo Contucci, titolare di una delle due aziende di lavoro temporaneo “la nostra posizione - dichiara - è quella del più rigoroso rispetto delle regole: le aziende private prima di ricorrere a lavoratori interinali devono assumere i disoccupati inseriti nelle graduatorie dell’Ufficio di Collocamento”. Felici, sottolinea che è competenza dell’ufficio del lavoro far rispettare quanto sottoscritto nell’ultimo contratto dell’industria. E ricorda inoltre che le aziende private, prima di ricorrere a lavoratori interinali, devono assumere i disoccupati inseriti nella graduatoria del collocamento. Dito puntato anche sul fenomeno delle consulenze. Per Felici è il fenomeno più eclatante nel mondo del lavoro e fuori da ogni regola. Stimati circa 2000 contratti di questo tipo. E sul lavoro interinale interviene anche l’Assoindustria: è uno strumento utile per imprese e lavoratori – afferma – è spesso una scelta fatta per ragioni personali, di famiglia o di studio. Per l’Anis rappresenta un pilastro per molte economie europee e a San Marino è ben remunerato e può costituire per i giovani una ottima vetrina. Altra cosa invece è la mediazione di manodopera vietata dalla legge e il censimento delle disponibilità occupazionali.

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