Lavoro nero a Rimini. La Cgil: "Risultati sconcertanti"

Nemmeno una attività è risultata in regola. Sconcertanti gli esiti dei controlli dell'Ispettorato del Lavoro. A portare all'attenzione la questione lavoro nero la Cgil che parla appunto di "illegalità, sfruttamento e mancanza di regole" che "accentuate dall'estendersi del fenomeno delle esternalizzazioni, aprono la strada all'impoverimento complessivo dell'economia e sono terreni fertili per il proliferare della malavita organizzata".
Anche se pare "scomparsa dal lessico del lavoro stagionale la parola voucher, permangono inossidabili precarietà", contratti non rispettati e irregolarità contributive, che "danneggiano in primo luogo i lavoratori ma anche quella parte di imprenditoria che rispetta le regole".
Per la Segreteria Cgil Rimini, il Segretario generale Primo Gatta che spiega la volontà di proseguire il cammino per ottenere la Carta dei Diritti Universali, insieme alla richiesta dei tre referendum, poi impediti, su voucher, appalti e licenziamenti.
Chiedono che il Sistema turistico della Riviera sia più presente nella discussione politica locale, al di là dei particolari interessi delle varie categorie economiche che si susseguono di volta in volta, e che venga tenuta alta la guardia sui temi della legalità e della salute e sicurezza.
"Come Cgil di Rimini – si legge in una nota - abbiamo presentato nei giorni scorsi l'avvio della campagna informativa #dillo alla Filcams" che prevede la presenza della federazione ai lavoratori nei luoghi in cui prestano la loro attività.
La sigla sindacale riminese conclude: "Rivendichiamo, anche nella nostra provincia, un modello economico che rimetta al centro i temi della qualità del lavoro e dei diritti".

Silvia Sacchi

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