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Lavoro nero: il sindacato plaude l’incremento dei controlli

24 mag 2008
CSU
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In un anno i controlli sono aumentati di oltre il 153%. 961 ispezioni nel settore costruzioni e impianti - quasi il 30% del totale - 882 nel commercio, 540 nei servizi, 295 nel settore industrie manifatturiere. Ma per il Segretario di Stato al lavoro non è ancora sufficiente.
“Occorre – ha detto Pier Marino Mularoni – adeguare l’impianto delle sanzioni applicabili e aumentare l’importo della multa per i trasgressori. Nessuna politica repressiva ma, dobbiamo avere strumenti efficaci, e sanzioni eque per scoraggiare la violazione delle leggi”.
Un’analisi che incontra il favore del segretario della Csdl Giovanni Ghiotti. “Oggi –dice- al datore di lavoro conviene pagare la multa piuttosto che assumere regolarmente i dipendenti, perché così spende meno. Questa era una delle critiche che la CSU aveva fatto alla legge sul lavoro e che la Csdl ha ripreso nel proprio documento programmatico”. L’importo delle sanzioni, secondo Ghiotti, deve anche essere progressivo in caso di recidiva.
Il segretario della Csdl prende atto che c’è stato uno sviluppo dell’attività ispettiva e invita a fare di più. Non credo, conclude, che sia solo un sentire comune, la percezione che a San Marino ci sono molte posizioni irregolari.
Marco Beccari punta il dito su quello che si nasconde dietro il lavoro nero. Per il segretario della CDLS già quando ci sono richieste inevase per certi lavori in alcuni settori è chiaro che dietro si nascondono situazioni irregolari. “I numeri -dice Beccari- sono costanti, ma il fenomeno è sempre preoccupante, anche per la sicurezza del nostro Paese. Infatti chi ha una assunzione regolare deve comunque rispondere a caratteristiche di legalità non richieste ad altri. Quindi l’assunzione diventa un filtro di garanzia”.

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