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Lavoro occasionale, pronto il Decreto. Lonfernini, "Ulteriore strumento a disposizione del mercato"

Ieri l'ultimo confronto con sindacati e categorie, divisi sull'estensione alle attività produttive. Tema caro alle imprese: meno burocrazia per le assunzioni. "Ulteriori interventi di efficientamento nella Riforma del mercato del lavoro"

di Monica Fabbri
26 giu 2021

Non è stata una mediazione facile: da una parte i sindacati, fortemente contrari all'estensione del lavoro occasionale a tutti i settori, dall'altra le associazioni datoriali che invocano, invece, maggior flessibilità. Dopo il confronto sulla prima bozza, il Segretario Lonfernini si era detto disponibile a correttivi ma senza allontanarsi dalla filosofia del Decreto. E così è stato: se nel nuovo testo i sindacati riconoscono il passo avanti sul trattamento economico, restano però perplessità sull'apertura a quei settori che – ribadiscono Csu e Usl - difficilmente si conciliano con la definizione di quella tipologia di contratto.



Rispetto alla precedente stesura, c'è la riduzione a 300 ore annuali per le attività produttive mentre, per commercio ristorazione e servizi, sono previste 500 ore per il lavoratore e 1500 per l'operatore. Troppe, per la Cdls: “Questo non è lavoro occasionale” – tuona Gianluca Montanari. In linea Usl: “Il nostro timore – dice Enrico Biordi -  è che si passi da un carattere di occasionalità ad una precarietà strutturale, creando uno strumento di flessibilità in sostituzione di contratti più tutelanti”. Allarme lanciato a più riprese anche dalla Csdl. Lonfernini si dice invece sicuro che “in un mondo che cambia e che deve affrontare il mercato del lavoro in maniera rinnovata, avere tutti gli strumenti a disposizione sia soltanto un vantaggio”, ricordando che il tutto è stato costruito intorno a sicurezza, tutela, controllo, garanzia e sanzioni, aspetti indispensabili - afferma - per interpretare il nuovo mondo.

Nel pomeriggio l'incontro con le categorie. Alla vigilia Usot e Osla chiedevano coraggio nelle scelte. Forte, poi, la posizione di Anis, con la proposta di una liberalizzazione totale per i prossimi 6 mesi. Plaudono all'estensione del lavoro occasionale, “un passo avanti”, per William Vagnini, che guarda con favore alla fattispecie della sostituzione in caso di malattia sebbene giudichi “limitato” il monte ore a disposizione. Ma c'è un tema che, in particolare, sta a cuore alle imprese: procedure più efficienti e snelle. “C'è tanto lavoro – spiega Vagnini -  ma paradossalmente sono troppo lunghi i tempi di assunzione e mancano nelle liste le professionalità richieste”. Aspetto toccato nel Decreto, ma non basta.

"Ulteriori interventi per migliorare l'incontro fra domanda ed offerta saranno previsti nella Riforma" – assicura Lonfernini. E alla richiesta degli industriali di affiancare al sistema di collocamento pubblico una gestione privata, “vanno approfonditi tanti aspetti” - dice il Segretario - “lo faremo nel momento in cui avremo reso pienamente efficiente l'attività pubblica”. Il Decreto è già stato inserito all'ordine del giorno del Congresso di lunedì. “Abbiamo passato settimane intere a confrontarci” – dice Lonfernini, soddisfatto per il risultato finale, che garantisce "il famoso equilibrio tra lavoratori interni e frontalieri”. Il regolamento per disciplinare l'accesso al mercato interno od esterno approderà in Commissione la prossima settimana. 




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