Legge sviluppo, colpo di scena: CSU chiede di fermare l'iter

Fermare l'approvazione. Nel mirino, metodo e sostanza. Scavalcate le rappresentanze sindacali e datoriali; logiche politiche a prevalere sulla volontà di cercare un testo condiviso. La CSU entra a gamba tesa: convoca i capigruppo consiliari, chiede di fermare l'iter legislativo - in dirittura di arrivo - per la legge di sviluppo, almeno fino alla formulazione dei decreti attuativi, per definirli insieme.
Dal metodo ai contenuti, e sono diversi gli aspetti definiti “non condivisibili”, nonostante la lunga mediazione e le modifiche apportate nel tempo al testo. Nel mirino, sono ancora le disposizioni sui lavoratori non residenti: un “doppio binario”, quello che liberalizza le assunzioni dei frontalieri a fronte di un aggravio contributivo per le imprese, che per la CSU “non agevolerà l'occupazione dei sammarinesi e porterà solo in parte vantaggi a chi cerca professionalità non reperibili in territorio”. Una distorsione su tutte in evidenza: la possibilità per le aziende di assumere con inquadramenti inferiori, semplicemente pagando l'addizionale del 4.5%. Sulla stabilizzazione, poi, arriva il favore della Csu, che però osserva: “È un atto di civiltà”. Altri aspetti critici della legge: inefficaci gli incentivi sui lavoratori invalidi; defiscalizzazione degli straordinari che può divenire un modo per non riconoscere i passaggi di livello; norme sull'apprendistato che penalizzano i non più giovani senza lavoro.

AS

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