Lettera diffamatoria contro Csu: “atto intimidatorio in stile mafioso. Non ci fermeranno”

“Attacco vile ed ignobile”. I vertici della Csu non usano mezze parole e vanno subito al punto: ieri hanno ricevuto la fotografia di una lettera indirizzata al Congresso di Stato il 21 giugno che, partendo dalle motivazioni della sentenza Mazzini, lascia ad intendere il coinvolgimento “di questo sindacato” - come rimarcano Tamagnini e Montanari- nel meccanismo corruttivo degli anni 90 e non solo. Si fa riferimento a somme di denaro in contanti, partecipazioni a società e apertura di conti correnti che i dirigenti di ieri e di oggi avrebbero percepito. In pratica si dice che sarebbero stati comprati.

Affermazioni che i due segretari generali non hanno alcuna intenzione di chiudere in un cassetto. Hanno depositato denuncia in tribunale e chiesto al Congresso - con comunicazione ufficiale – se, quando e in che forma gli sia stata recapitata la missiva. “A fronte di un attacco così grave – dice il Segretario generale della Csdl – la magistratura deve aprire un fascicolo”. Non nasconde la rabbia: “in oltre 40 anni di attività sindacale non ho mai accettato regalie”, e mette a disposizione dell'autorità giudiziaria i suoi conti. Lo seguono a ruota i colleghi. Se rimane al momento oscura l'identità dell'autore, sui suoi motivi Tamagnini e Montanari hanno pochi dubbi: è un attacco commissionato da chi vuole screditare la dirigenza sindacale per le sue battaglie contro i poteri forti. Evidentemente – dicono – stiamo dando fastidio a qualcuno. “Ma non ci fermeranno”. “In un paese in cui lo scontro ha raggiunto questi livelli – tuona Tamagnini - quando per sconfiggere chi la pensa diversamente si arriva a farlo passare per uno che ruba e quindi poco serio, la democrazia sta scemando”. Per la Csu c'è responsabilità politica ed economica. Per Tamagnini “è la risposta alla battaglia per la salvaguardia dei fondi pensione. Siamo fieri di aver fermato un'operazione vergognosa. I mandanti dell'attacco sono materialmente interni ma credo che gli interessi non lo siano”. La lettera quindi altro non è che “la reazione dei poteri forti, una casta - dice - di lazzaroni e delinquenti che non ci zittirà. Anzi, ci rafforza”.

“Attaccare i vertici della Csu – aggiunge Gianluca Montanari – significa attaccare il 70% della popolazione. Non è corretto.” “Non si tratta di una semplice lettera anonima – chiarisce il segretario della Cdls – perché è stata fatta recapitare al Governo che aveva l'obbligo di informarci. Così facendo sembra che abbiano difeso un certo modo di fare”.

Minacciano per ammorbidirci – continuano – ma cascano male. Ci sparano addosso per fare rimanere il paese in questa situazione”. Invitano il popolo a reagire e danno appuntamento giovedì per la serata dal titolo “dove va il sistema bancario sammarinese?”

Nel servizio i Segretari Generali Giuliano Tamagnini (Csdl) e Gianluca Montanari (Cdls)
MF

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