Licenze sospese a 163 aziende: per Osla manca una politica incentivante, per Anis bisogna approfondire la loro posizione

Un dato negativo che per Osla dipende – eccome - dalla crisi economica in atto. “Le aziende non pagano la licenza – osserva il presidente Mirko Dolcini – perché i soci non hanno più soldi da investire nella società. Le attività navigate, da tanto sul mercato, sono in sofferenza, peggio va per quelle giovani che partono già in rimessa e sono costrette a chiudere. A San Marino – continua Dolcini – servono incentivi all'impresa, non è certamente attraverso la riforma tributaria, così come è stata concepita, che si aiuta l'economia, prevedendo solo balzelli. Per esempio – spiega il presidente dell'Organizzazione degli imprenditori – la legge tributaria del 2007, attualmente in vigore, prevedeva l'ammortizzabilità dei beni strumentali fino al 70%. Ora con la nuova riforma viene previsto solo il 50%. Questa è l'ennesima dimostrazione che il valore di chi fa impresa non viene riconosciuto. Chi ci mette il proprio nome e le risorse si vede aumentare sempre di più il proprio rischio economico. E la chiusura di queste aziende – conclude Dolcini – ne è la dimostrazione”. La sospensione delle licenze come “effetto della crisi che continua a mietere vittime” anche secondo l'ANIS, che invita però “ad approfondire la posizione di queste aziende”, impossibilitate a pagare la tassa di licenza (sui 900 euro). Verificando ad esempio se hanno dipendenti o se si tratta di società fantasma che ormai, con le nuove norme sulla trasparenza, non hanno più ragione di esistere.
Per quelle sospese che vorranno regolarizzarsi c'è comunque tempo fino a settembre, poi scatterà la revoca.

sp

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