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Mamme e lavoro: dai cittadini legati a Unas la proposta di ripartire i costi delle maternità in modo solidale

Tra le istanze d'Arengo presentate di recente, diverse erano dedicate a occupazione e famiglia

di Mauro Torresi
14 ott 2019
Pio Ugolini

Da una società che sta invecchiando sempre più arrivano una serie di richieste per sostenere le neo-mamme e, allo stesso tempo, supportare altre categorie di lavoratori part-time. Sono le istanze proposte dai cittadini che aderiscono all'Unione artigiani sammarinese. Una di queste chiede di tutelare la maternità attraverso il principio della “ripartizione solidaristica” dei costi dell'astensione obbligatoria di 150 giorni delle lavoratrici. Per un datore di lavoro, spiegano i firmatari, il carico degli oneri indiretti, come ferie maturate, tredicesima, contributi e altro, può oscillare dai 4mila ai 5mila euro.

Un aiuto alle donne, ma non solo, potrebbe arrivare, secondo i proponenti, anche con l'istanza per rivedere il part-time imprenditoriale. Rientrano in questo scenario le persone che hanno già un lavoro a tempo parziale o ne sono alla ricerca ma, allo stesso tempo, vogliono avviare una seconda attività. Si chiede allora che i benefici fiscali e contributivi valgano anche in questi casi e che sia tolto il limite massimo di tre anni per operare nella neo-impresa.

Una terza istanza chiede di poter estendere il part-time anche ai lavoratori non iscritti alle liste di collocamento. Tra questi ci sono gli occupati stagionali, i frontalieri e, ad esempio, chi lavora in comparti di artigianato e servizi in cui il tempo pieno non è richiesto.

Nel servizio, l'intervista a Pio Ugolini, segretario generale Unas


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