“I lavoratori stanno pagando una crisi ingiusta, che non dipende da loro” – gridano a gran voce i sindacati davanti alla sede di Telecom Italia San Marino. Si continua perciò a lottare, si vuol dare un segnale forte al Paese, si cerca una soluzione, anche se la luce alla “fine del tunnel ancora non si vede”. Lavoratori e sindacati ne sono certi. Queste iniziative nelle aziende porteranno ad un nuovo sciopero generale entro maggio. Eppur qualcosa si muove: per uscire dalla paralisi la CSU invoca lo scambio di informazioni immediato con l’Italia. Lo ha fatto notare, a suo modo, anche la magistratura: “nonostante il segreto bancario sia stato in parte sgretolato – si legge nella relazione sulla criminalità organizzata a San Marino - quel che resta continua comunque a ostacolare le indagini”. Solo nei primi quattro mesi dell’anno – ricorda la CSU - sono state 66 le aziende che hanno chiesto la mobilità, 150 i lavoratori coinvolti. Tutti licenziamenti provocati dal cortocircuito economico innescato dalla black list italiana. La fine del tunnel ancora non si vede – affermano dalla Federazione Industria della CSU. Tre i punti chiave della mobilitazione: equità fiscale, trasparenza, sviluppo.
Nel video le voci dei lavoratori.
Silvia Pelliccioni
Nel video le voci dei lavoratori.
Silvia Pelliccioni
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