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Moneyval: contro riciclaggio confisca-carcere come in Italia e Irlanda

4 ott 2016
Daniel Thelesklaf
Daniel Thelesklaf
"Chi ricicla denaro vuole godere dei proventi guadagnati con questo crimine, e quindi la nostra reazione, per essere il più efficace possibile, deve essere quella di togliergli i soldi e metterlo dietro le sbarre". E' la strategia proposta dal presidente di Moneyval Daniel Thelesklaf che, in un'intervista all'ANSA, indica tra le misure più efficaci nel contrattacco al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo quelle adottate da Italia e Irlanda. Nell'ultimo rapporto annuale dell'organismo del Consiglio d'Europa che valuta come 34 giurisdizioni (tra cui Vaticano e San Marino) agiscono per bloccare questi fenomeni, si sottolinea infatti come il riciclaggio sia "in espansione" e con "effetti disastrosi sull'economia mondiale" tanto che secondo "le stime più recenti le somme riciclate a livello globale variano tra i 500 e i mille miliardi di dollari". Se "le leggi sono mattoni dell'edificio per combattere questi fenomeni, le leggi da sole non sono sufficienti, perché questi criminali non hanno paura della legge ma di finire in galera", lancia l'allarme Thelesklaf, che è anche direttore dell'unità d'intelligence finanziaria del Principato del Liechtenstein. Per questo "dobbiamo assicurare che le misure contenute nelle leggi siano effettivamente utilizzate, perché una legge di per sé non è efficace fino a che non è realmente applicata". Quando si tratta quindi delle azioni più efficaci contro chi ricicla, Thelesklaf non ha dubbi, sono la confisca e la prigione, mentre per chi finanzia il terrorismo bisogna pensare anche a misure che "non gli permettano di avere accesso ai soldi". Per esempio come quelle adottate da Irlanda e Italia, paesi non monitorati da Moneyval ma membri del Consiglio d'Europa. "L'Irlanda ha un sistema molto sviluppato e efficace per confiscare i proventi del crimine organizzato. Se sono riempite certe condizioni, sono i criminali a dover provare che i beni sono stati acquisiti legalmente e non più lo Stato a dover dimostrare che sono frutto di attività illecite", spiega il presidente di Moneyval, aggiungendo che "l'Italia ha ottenuto risultati significativi in quest'area con un sistema simile". Ostacolano però la lotta a questi fenomeni il problema della scarsità delle risorse umane e finanziarie, che tocca anche Moneyval, e la questione delle nuove tecnologie, "che dobbiamo garantire non crei maggiori opportunità per i criminali". Oltre al fatto che "la nostra azione si blocca al confine, quindi", auspica Thelesklaf, "deve migliorare la cooperazione tra stati, che nell'Ue ha già fatto molti progressi".

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