
Nel report che accompagna il rating di San Marino, BBB (low), con trend stabile, si afferma che la valutazione di Morningstar DBRS considera bilanciati i rischi per il merito creditizio della Repubblica. Si ritiene sia probabile che il governo mantenga un approccio fiscale prudente e le maggiori entrate attese dalla riforma fiscale contribuiranno a mantenere il rapporto debito/PIL in calo nei prossimi anni. Inoltre – prosegue il report - la fine del sostegno alle banche – dovuto alla crisi bancaria del passato – dovrebbe liberare risorse per ridurre ulteriormente l'esposizione.
Le scadenze del debito pubblico nel 2026, che rappresentano oltre il 22,6% del PIL, restano elevate, sebbene Morningstar si aspetti che il governo adotti un approccio proattivo per ridurre i rischi di rifinanziamento.
L’Accordo di Associazione con l’UE – che secondo Morningstar è atteso per il 2026 - potrebbe attrarre investimenti, in particolare nel settore finanziario, e ridurre la burocrazia, migliorando le prospettive economiche.
I rating di San Marino – sostiene Morningstar - sono supportati, in particolare, da un elevato PIL pro capite e da una consistente posizione patrimoniale estera netta favorita da un’economia orientata all’export. Inoltre – afferma l'agenzia - la politica beneficia di un sistema stabile. Due settimane fa Fitch aveva confermato il rating BB+ con outlook positivo. La valutazione di Standard & Poor’s è invece attesa per il 1° agosto. Nell'ultima rilevazione di febbraio l’agenzia statunitense attribuiva a San Marino un rating BBB -, con outlook stabile.