Nel dettaglio i rilievi mossi dall’Ocse a San Marino

L’Ocse chiede a San Marino, in primis, di esigere e rendere trasparenti, non solo i dati dei proprietari delle società estere, ma di tutte le entità estere che hanno un legame con il Titano. Devono essere identificati tutti i beneficiari dei trust, anche se detengono meno del 25% di partecipazione. L’Ocse chiede inoltre di prevedere sanzioni per chi non rispetta tali direttive e assoluto rigore nella conservazione di un’adeguata contabilità. Al Clo, l’Ufficio Centrale di Controllo, e all’Ufficio Tributario devono essere estesi i poteri per accedere alle informazioni fiscali, anche in ambito civile, dei contribuenti, per garantire un rapido e corretto scambio con le analoghe autorità degli altri paesi. Alla Repubblica, inoltre, si raccomanda infine – ma è forse proprio qui il fattore chiave - di emanare la legislazione necessaria, coerente con gli standard internazionali, e di compiere tutte le azioni utili per arrivare alla firma dell’accordo fiscale con l’Italia e alla conclusione dell’accordo per lo scambio di informazioni. Le osservazioni si riferiscono alla legislazione in vigore alla data del 5 ottobre 2010.

Luca Salvatori

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy