Non si placano le preoccupazioni dell’eurozona per la situazione italiana

Non si placano le preoccupazioni dell’eurozona per la situazione italiana.
Non si placano le preoccupazioni dell’eurozona per la situazione italiana. Le previsioni dell’Unione sull’Italia parlano di nuovo rallentamento economico, con l’aumento del Pil fermo allo 0,5% nel 2011 e allo 0,1% nel 2012. Deficit in calo al 4% nel 2011 e 2,3% nel 2013, per raggiungere l’1,2% nel 2013. Il commissario europeo agli affari economici e monetari Olli Rehn, che oggi ha bacchettato anche la Francia affinché riduca il suo deficit, ha detto che nella lettera d’impegni dell’Italia mancano alcuni elementi importanti, come la necessità di rivedere la tassazione sul lavoro. Inoltre non propone nuove riforme come quella delle pensioni. La lettera, aggiunge, non è sostenuta da un calendario e non indica azioni concrete, quindi presenta seri rischi circa l’attuazione degli impegni. Rehn comunque ha avuto parole d’elogio per Mario Monti, definendolo molto competente e un amico. Il presidente della commissione dell’Unione, Barroso, ha avvertito: se l’eurozona si spacca, va in fumo il 50% del Pil. Per David Cameron, premier inglese, l’Italia è un pericolo per l’eurozona: “Il suo attuale stato – ha detto – rappresenta un pericolo chiaro e pressante e il momento della verità si sta avvicinando. Quel che accade in Italia è un avvertimento a ogni Paese, ogni governo, che non abbia un piano credibile per gestire debiti e deficit eccessivi”. Le uniche parole positive arrivano dal presidente Obama, che fa una distinzione tra Italia e Grecia, “L’Italia non è come la Grecia, è un Paese ricco – dice – ha più un problema di liquidità, è la terza economia europea, l’ottava al mondo”. Obama ha chiamato il presidente Napolitano per esprimere fiducia nella sua leadership e per offrirgli il sostegno per la sua azione in questo difficile momento. Intanto Lorenzo Bini Smaghi si è dimesso da consigliere della Bce per andare a insegnare ad Harvard.

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