I numeri del Programma Economico

I numeri del Programma Economico.
La riforma fiscale è improrogabile, considerando il raddoppio del deficit pubblico a 50 milioni e una previsione di 150 milioni di euro in meno di gettito fiscale. Servono innanzitutto norme più agili: per la tassazione delle persone fisiche, ad esempio, si pensa di introdurre il cosiddetto “quoziente famigliare”, per ottenere cioè un sistema fiscale fondato sul principio generale che a parità di reddito, i nuclei famigliari numerosi devono poter pagare meno tasse di quelli più ridotti. Interventi mirati poi sulla fiscalità indiretta, come le imposte sul carburante e la monofase, per cui si ipotizza la sostituzione con un sistema analogo a quello europeo basato sul “valore aggiunto”.
Una diminuzione così significativa delle entrate, si diceva, avrà pesanti ripercussioni sul bilancio: di qui la necessità di una maggiore attenzione alla spesa, soprattutto quella corrente. Tra le voci più consistenti di uscita figurano le retribuzioni del personale in attività e del personale in congedo, rispettivamente in aumento del 3,46 e del 3,17% dal 2007. In testa gli stipendi della PA che passano da 83 milioni 797 mila 280 a 87 milioni 772 mila 798 euro, segnando un + 4,74%. Spiccano poi gli oneri retributivi del Collegio dei Garanti (+22,73%) e i costi del personale del Multieventi Sport Domus (+22,09%). In notevole ribasso invece – -91,15% - il rimborso salariati AASP distaccati presso uffici pubblici, poiché quasi tutti inseriti nella fascia degli stipendiati PA.

Silvia Pelliccioni

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