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Oasi Confartigianato critica nei confronti dei marinai di salvataggio

26 ago 2008
Bagnino
Bagnino
“I marinai di salvataggio, sostenuti dalla CGIL, si lamentano perennemente; le nostre risorse non sono illimitate, non abbiamo più nulla da offrire economicamente”. A parlare è Giorgio Mussoni, il presidente di Oasi Confartigianato: una delle 4 organizzazioni di bagnini della Riviera. Ma non una qualsiasi: la sua è quella che raggruppa il 95% degli operatori di settore.
Non più sciopero dei salvataggi, dunque, ma l’impressione è che – con queste premesse – il muro contro muro sia solo rinviato. L’incontro tra i rappresentanti delle organizzazioni datoriali, la prefettura e la CGIL aveva portato, lunedì, alla revoca dell’astensione dal lavoro prevista per il 30 agosto. Confcommercio e Confesercenti avevano mostrato aperture – è vero – ma il difetto di rappresentanza è evidente: con meno del 5% di bagnini è dura condurre una trattativa.
I nodi della questione sono due: il mancato rinnovo del contratto a livello locale e soprattutto la sospensione dei corsi di aggiornamento professionali. Sul primo punto Mussoni è irremovibile: “Non ci sono più soldi – dice – la crisi economica e la stagione altalenante hanno pesato; ma ad incidere davvero è stato l’aumento dei costi del 10%, determinato dal rinnovo del contratto nazionale, e dalla decisione – della prefettura – di impiegare i marinai di salvataggio a pieno servizio durante 10 giorni in maggio. Che bisogno c’era?” si chiede Mussoni. Quanto al corso di aggiornamento il presidente di Oasi Confartigianato propone questa soluzione: issare la bandiera rossa il 14 settembre ed effettuarlo quel giorno.

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