Padoan: "I dati ci dicono che il peggio è passato"

Padoan: "I dati ci dicono che il peggio è passato".
"I dati statistici ci autorizzano a constatare che abbiamo alle spalle la peggiore manifestazione" della crisi.
Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di un'audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, precisando, tuttavia, che "potremo dire di avere avuto successo con la nostra strategia quando il numero degli occupati avrà recuperato livelli soddisfacenti".
Il ministro ha spiegato che la manovra di finanza pubblica presentata dal governo "dispone interventi per 28,7 miliardi di euro nel primo anno, 32,4 miliardi nel 2017 e 30,3 nel 2018".
Inoltre, "gli obiettivi di finanza pubblica sono stati conseguiti nel 2014 (il disavanzo è risultato pari al 3%) e appaiono a portata di mano nel 2015 (siamo in linea con il 2,6% atteso)". Nel 2016 "l'indebitamento netto è atteso scendere al 2,2% del pil (1,1 e 0,2 nel 2017 e 2018 rispettivamente)".
Quanto alla spending review contenuta nella legge di stabilità, essa vale 7,3 miliardi nel 2016, 8,4 miliardi nel 2017 e 10,3 miliardi nel 2018. Secondo Padoan, il processo di contenimento della spesa "continua a rappresentare un'azione strutturale e continuativa da parte del governo". "Le risorse reperite dalla spending review riguardano tutti i livelli di governo e sono state destinate principalmente alla copertura della riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese", ha proseguito Padoan.
Privatizzazioni, con l'Ipo di Poste obiettivo già superato.
"La riduzione del rapporto debito/pil beneficerà della prosecuzione del piano di privatizzzazioni, che prevede proventi pari allo 0,4% del pil nel 2015, allo 0,5% nei tre anni successivi. Grazie al recente completamento dell'Ipo di Poste Italiane, l'obiettivo del 2015 e' stato non solo raggiunto, ma anche superato". Per il ministro, "le privatizzazioni si trovano all'incrocio di tre importanti processi: la riduzione del debito; la spending review - si tagliano trasferimenti statali alle imprese che accedono al mercato dei capitali; le politiche per la competitività - le imprese quotate si irrobustiscono, diventano più forti e offrono servizi migliori".

italiaoggi.it

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