Lo scudo fiscale, che ha eroso la raccolta bancaria di circa un terzo, e poi le questioni Delta-Carisp, l’uscita di UniCredit da Banca Agricola e recentemente il commissariamento della Carim, proprietaria del Credito Industriale Sammarinese, hanno inciso pesantemente nel sistema bancario-finanziario sammarinese e il segretario di Stato alle Finanze Valentini ha fatto una disamina generale, facendo il punto della situazione, introducendo anche proposte per il futuro. Se sul fronte Carisp-Delta, si profila una evoluzione positiva per il principale istituto bancario - sammarinese e quindi il rientro dall’esposizione dell’istituto - i casi Bac e Cis restano ancora da definire. Valentini ha però ricordato che ci sono anche indicatori incoraggianti: e cioè la qualità dei crediti delle nostre banche e la patrimonializzazione, che resta tra le migliori in Europa. Per un riassetto generale il segretario alle Finanze ha elencato una serie di proposte difensive, per il breve periodo, ed attive per il medio periodo: un piano di azione finanziaria delineato da Banca Centrale. Sul fronte della necessità di liquidità si ipotizzano gli strumenti del prestito titoli e della cartolarizzazione dei crediti, la gestione accentrata del contante e l’istituzione di una centrale dei rischi. Ma anche l’emissione diretta di carte di pagamento e l’accesso al sistema dei pagamenti europeo. Valentini, sul medio periodo, ha indicato la strada della fusione tra i tanti attori del sistema bancario-finanziario, ipotizzando anche incentivi in questo senso. San Marino, da sinonimo di riservatezza, punta a diventare sinonimo di trasparenza e qualità, con capacità attrattive per gli investitori istituzionali e favorendo l’accesso al mercato internazionale dei capitali. C’è poi anche il comparto assicurativo che di fatto è ancora da espandere e potrebbe essere per il futuro, di sempre maggior interesse.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
Riproduzione riservata ©
