Pdl sviluppo: tutto invariato, la maggioranza conferma disponibilità al confronto ma non fornisce risposte alla Csu sulle modifiche richieste

Assente il Segretario Zafferani per impegni fuori territorio, il sindacato incassa nuovamente la disponibilità al confronto da parte degli esponenti di Adesso.sm ma senza ottenere risposte sulla volontà politica di apportare le modifiche alla legge sviluppo richieste dalle parti sociali e da alcune associazioni di categoria. Matteo Ciacci (Civivo 10) ribadisce il carattere rivoluzionario della norma e pone da subito l'accento sull'esigenza di sburocratizzazione del mercato del lavoro come volano per la ripresa dell'economia, conferendo un ruolo-chiave alla formazione delle risorse umane in base alle esigenze delle aziende. Iro Belluzzi (Psd), fino a pochi mesi fa Segretario di Stato con delega al Lavoro, richiama la necessità di una visione di prospettiva senza passare attraverso interventi 'spot' e si dice disponibile a dare il proprio contributo per un percorso condiviso. Bene gli incentivi alle aziende anche se da rimodulare - sostiene Enzo Merlini (FLI-CSU) - ma no a sgravi generalizzati e alla liberalizzazione delle assunzioni dei frontalieri. Ribadita la forte contrarietà al previsto aumento del 6% del costo del lavoro per chi assume forensi, maggiorazione che per il sindacato potrebbe alla fine ripercuotersi sui lavoratori stessi. "Prima di liberalizzare bisogna procedere alla stabilizzazione dei frontalieri occupati in territorio - sottolinea la Csu - senza dover attendere la stipula di accordi con l'Italia". Un punto cruciale, quest'ultimo, che - assicura Tony Margiotta (Ssd) - "la maggioranza sta vagliando con attenzione. Il Pdl non è blindato ma aperto alla collaborazione di tutti". Sullo sfondo in ogni caso la volontà di favorire l'assunzione di lavoratori interni. Affrontata anche l'ipotesi del doppio binario, ovvero pagherebbe di più l'azienda che volesse assumere velocemente un frontaliere, di contro non subirebbe costi aggiuntivi chi invece intendesse procedere in base all'iter attuale. "È una delle alternative allo studio - conferma sempre Margiotta - proprio per tentare di sciogliere il nodo assunzioni".
Per Giorgio Felici (FLI-CSU) occorre in primis intensificare i controlli fiscali, puntare semmai sulla autoimprenditorialità e prevedere una decontribuzione di genere perchè "è sulla disoccupazione femminile - ricorda - che bisogna lavorare, quella cioè che presenta i numeri più preoccupanti". Alessandro Mancini infine, torna a criticare l'eccessivo rimando a decreti nella legge sviluppo e rilancia una maggiore semplificazione nel trattare la materia, che per il Ps dovrebbe fondarsi essenzialmente su tre tronconi: fiscalità, residenze, riforma del mercato del lavoro.

SP

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