Pil al tracollo, monofase non più in grado di garantire entrate sufficienti

La Commissione aveva previsto la possibilità di un ricorso all’assestamento di bilancio, previsione puntualmente confermata. Perché, si legge, l’esercizio finanziario 2009 ha chiuso con un disavanzo di quasi 42 milioni di euro, mentre nel 2008 c’era stato un avanzo di 584mila euro. Il calo vistoso è soprattutto delle entrate tributarie. “Dopo una crescita vertiginosa dell’ultimo decennio – si legge nella relazione – nel 2009 è avvenuto un vero e proprio tracollo del Pil, -12,5% rispetto al dato del 2008 a +1,9%”. Le entrate tributarie sono crollate del 18,12%, passando da 675 a 553 milioni. Le imposte sulle merci importate sono la maggior fonte di entrata. Ma se si considera questa voce al netto del differenziale delle poste compensative ne deriva un saldo netto positivo di 66 milioni, dunque di molto inferiore. “Ciò mette in evidenza – dice la commissione – la debolezza del sistema tributario, di cui la monofase è una delle voci di entrata più significative, ma che non è più in grado di garantire entrate sufficienti per le necessità di cassa dello Stato”. E aver deciso di abbassarla di altri due punti, “comporterà un ulteriore calo delle entrate”. Non mancano le tirate d’orecchie: la commissione parla di un massiccio e ingiustificato ricorso alle delibere rese subito esecutive dal governo, “indice di poca precisione nella scelta di strategie e programmi”, sostiene. E ancora, parla di troppi casi di “mala gestio” degli appalti. E chiude: “La commissione non intende trarre conclusioni”. Di lì a poco, il presidente Costanzo si sarebbe dimesso. Delle dimissioni si parlerà lunedì in congresso, intanto il segretario alle Finanze Valentini accoglie i richiami della commissione: “Sapevamo della crisi della monofase, non a caso stiamo studiando un sistema IVA e in finanziaria prevediamo di allargare la base imponibile con l’imposta sui servizi. I richiami sono giusti, ma è giusto anche il nostro obiettivo, ossia contenere il deficit per non mettere in discussione la stabilità dei conti pubblici”.

Francesca Biliotti

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